Pescara, pineta dannunziana: diffida al Comune sulla scarsa manutenzione

Pescara. La Stazione Ornitologica abruzzese critica la gestione della riserva naturale della Pineta dannunziana da parte del Comune di Pescara.

L’associazione contesta l’assunto che siano state le regole della riserva a peggiorare i danni dell’incendio, spiegando che oggi anche l’area non toccata dalle fiamme non è sicura. Pronta una diffida nei confronti del Comune di Pescara .

“Abbiamo visto anche nel comparto 2 adiacente il Teatro legna secca a terra da tempo e interi alberi e questo la dice lunga che la manutenzione è necessaria – spiega Augusto De Sanctis – si può e si deve fare e non sono i vincoli della Riserva ad impedirla ma solo la volontà degli enti e in particolare del Comune di Pescara a mettere in atto quanto previsto dal piano d’assetto naturalistico e dal piano antincendio che esistono e che devono essere applicati. La manutenzione è necessaria ed è obbligatoria e i vincoli ci sono per intervenire e non per non fare. Parliamo sia di manutenzione ordinaria che straordinaria e togliere un albero caduto evitando che la legna rimanga a terra per molto tempo e si secchi, è manutenzione ordinaria”.

“Poi – spiega De Sanctis – ci sono attività di diradamento che richiedono manutenzione straordinaria. E siccome siamo in una zona cittadina, questi interventi non sono necessari ma obbligatori e quindi bisogna manutenere la Riserva. Oggi stesso faremo una diffida al Comune affinché adempia alle prescrizioni del Piano Naturalistico e del Piano antincendio. Vorrei ricordare che, a proposito di quanto accaduto (l’incendio del 1 agosto scorso), nel Piano Antincendio del 2020 i tecnici dicevano che l’incendio poteva partire dalle 10 alle 17 e che diceva che bisogna a preparare volontari e predisporre punti di avvistamento e fare interventi sulla riserva per togliere legna secca e comprare materiale antincendio da distribuire ai volontari. È stato fatto? Da quello che è accaduto crediamo di no ma questo saranno le indagini ad accettarlo”.

“Bisogna fare prevenzione. Lo si fa in tutto il mondo e non capiamo perché in giornate calde e con vento non sia stata attivata una rete capillare di avvistamento e pronto intervento. Non lo diciamo noi ma il piano antincendio del Comune”, conclude.

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