Polemiche per gli ‘infermieri interinali’ all’Asl di Pescara

ospedale pescaraPescara. Antonio Argentini, Segretario Provinciale Nursind Pescara, ha inviato una lettera di protesta al Presidente Della Regione Abruzzo Luciano D’alfonso, all’assessore Alla Sanità Silvio Paolucci, Al Direttore Politiche Della Salute Maria Crocco, Al Direttore Generale Della Asl Di Pescara Claudio D’Amario (e per conoscenza al Dirigente Pianificazione E Sviluppo Risorse Umane Luigi Franciotti, al Presidente Ipasvi Pescara Irene Rosini) riguardo la contrarietà all’utilizzo di Infermieri interinali.

La Nursind già un anno fa, denunciò la propria contrarietà all’utilizzo di Infermieri ‘interinali’ nella ASL di Pescara in sostituzione degli Infermieri a tempo indeterminato, inviando una lettera di protesta al Presidente della Regione Abruzzo, al Sub Commissario alla Sanità, al Direttore Generale della Asl di Pescara e per conoscenza al Collegio Ipasvidi Pescara, denunciando di fatto “l’intenzione da parte dell’azienda di appaltare le prestazioni del personale infermieristico. La Regione Abruzzo – spiega Argentini – dal canto suo, in data 8.03.14, rispose alla nostra lettera di protesta, asserendo che le ASL potevano utilizzate gli Infermieri ‘interinali’ solo per rispondere alle esigenze lavorative temporanee ed eccezionali, segnalando la necessità di una congrua ed attenta valutazione circa l’opportunità di ricorrere a forme contrattuali flessibili di assunzione del personale, che come previsto dall’art. 36, comma 2, del D. Lgs. n. 165/2001 e ss.mm e ii, richiamato anche nel decreto commissariale n. 60/2012 di approvazione degli indirizzi regionali per la redazione degli strumenti di programmazione delle Aziende Sanitarie Locali 2013-2015.

Il sindacato Nursind chiede alla nuova giunta regionale “di porre fine a questo utilizzo ingiustificato di Infermieri ‘interinali’, i quali saranno sicuramente ancor più demansionati dei colleghi a tempo
indeterminato, togliendo così ulteriore dignità professionale a questa categoria già abbondantemente sminuita ed umiliata, perché convinti fortemente dell’assoluta inaccettabilità di poter solo pensare di appaltare l’assistenza infermieristica. Ci risiamo gli Infermieri continuano ad essere considerati dei ‘tappa buchi’, utilizzati come pedine, senza tener conto del percorso formativo e dell’esperienza lavorativa del singolo. Tali convinzioni derivano dalle seguenti motivazioni: maggiori oneri per la collettività dovuti ai costi di agenzia, non auspicabile soprattutto in questo periodo di austerity, il non risparmio di denaro abbondantemente dimostrato già da altre esperienze simili, nonché la minor qualità offerta; il ridotto scorrimento ed utilizzo delle quattro graduatorie esistenti nella ASL di Pescara, anch’esse con i relativi costi, una graduatoria di un concorso scaduto, due graduatorie di mobilità e una graduatoria di un avviso pubblico del 2010, con ulteriore danno al personale infermieristico, fuori regione, per mancato ricongiungimento familiare. La convivenza di diverse tipologie contrattuali, di lavoratori permanenti e lavoratori temporanei, può avere un forte impatto sulla gestione delle risorse umane che in nessun caso può essere sottovalutato, rendendo ancora più complessa la gestione del gruppo di lavoro che oltre a dover considerare ruoli, caratteri, idee e inclinazioni diverse, deve tener conto di un’ulteriore variabile come quella della diversità contrattuale. I dati in letteratura dimostrano che tale convivenza è molto difficoltosa ed ha un impatto negativo, portando alla demotivazione, all’insoddisfazione e all’abbassamento delle performance dei lavoratori temporanei (interinali in questo caso), ciò è dovuto all’assenza di un rapporto di lavoro continuativo e duraturo, alla consapevolezza che tale rapporto non si trasformerà mai da temporaneo a permanente e alla percezione di marginalità. Questo stato di cose evidentemente non stimola i lavoratori ad investire sulla loro crescita professionale, né tanto meno in un rapporto con l’organizzazione di cui non si sentono parte, con un inevitabile abbassamento della qualità offerta, quest’ultimo aspetto da non sottovalutare visti i recenti dati sui LEA Abruzzesi”.

In ultimo, il Sindacato Nursind si pone la domanda del “perché la soluzione del problema della carenza di personale non passi attraverso un piano di assunzioni triennale, che proponendo una corretta programmazione, può garantire un adeguato indice di turnover del personale dedicato all’assistenza in ogni periodo dell’anno”.

 

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