Mare-Monti: chiesto il trasferimento da Pescara a Roma

Pescara. Si parte con la richiesta di trasferire il procedimento a Roma per la prima udienza del processo Mare-Monti. D’Alfonso e i toto sollevano il dubbio sulla competenza territoriale.


Con le eccezioni di incompetenza territoriale dei difensori degli imputati si è aperto oggi, davanti al Tribunale collegiale di Pescara, il processo riguardante la realizzazione della Strada Statale 81, la cosiddetta Mare-Monti, che conta tra gli undici imputati l’ex sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso, imputato in qualità di ex presidente della Provincia, e gli imprenditori Carlo, Alfonso e Paolo Toto.

Gli avvocati hanno chiesto, infatti, di spostare il processo a Roma incassando l’opposizone del pm Gennaro Varone, appellato alla consumazione dei reati nel circondario pescarese.I difensori, inoltre, hanno anche chiesto l’esclusione delle parti civili costituite. Sempre oggi sono state stralciate le posizioni di due società per un difetto di notifica al difensore. La prossima udienza è tata fissata al 13 marzo. In quell’occasione il Tribunale, tramite ordinanza, si pronuncerà relativamente alle eccezioni sollevate dagli avvocati.

Oltre a D’Alfonso e ai Toto, imputati sono il progettista della strada Carlo Strassil, arrestato il 19 aprile 2010, l’ex provveditore alle opere pubbliche della Toscana Fabio De Santis, responsabile del procedimento e già coinvolto nell’inchiesta sulla cricca del G8 della Maddalena, Valeria Olivieri, commissario straordinario, Cesare Ramadori, del cda della Toto, Paolo Lalli, direttore dei lavori, Michele Minenna, dirigente Anas, Angelo Di Ninni, incaricato dalla Provincia di Pescara di valutare l’incidenza ambientale della variante. Gli imputati devono rispondere, a vario titolo, di corruzione, truffa aggravata, falso ideologico, concussione. Per l’accusa l’appalto sarebbe stato stravolto per renderlo vantaggioso per l’impresa Toto.

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