Pescara, Fontanelle: il tunnel-killer sommerso in meno di un’ora

annamaria_manciniPescara. Sono bastati 50 minuti, e probabilmente la complicità di un vasto black-out, a far allagare il sottopasso ferroviario di Fontanelle, dove è morta annegata la 57enne Annamaria Mancini la matina del 2 dicembre. Le telecamere del Comune mostrano le fasi della salita dell’acqua.

Proseguono le indagini dei carabinieri della compagnia di Pescara, coordinati dal capitano Claudio Scarponi, per ricostruire quanto accaduto la mattina del 2 dicembre nel sottopasso ferroviario di via Fontanelle, dove è morta annegata la 57enne Annamaria Mancini.

La donna di Villa Raspa di Spoltore, era corsa con la sua Peugeot 106 nel quartiere di Pescara ovest allertata dalla telefonata della madre alla quale la pioggia stava invadendo l’abitazione; ma in via Fontanelle, dove la donna viveva fino ad alcuni anni fa, vivono tuttora i due figli, Viviana e Denis, genitori a loro volta dei 3 nipotini di Annamaria Mancini, che imprudentemente era uscita sotto il temporale all’alba per soccorrere i parenti. La sua utilitaria, però, si è fermata nel pantano alto 3 metri del tunnel sotto la ferrovia.

Cercando di comprendere i dettagli della tragedia, e soprattutto se erano state adeguatamente piazzata dal Comune le transenne dinanzi gli accessi del sottopassaggio, i militari hanno acquisito le immagini delle 4 telecamere di sorveglianza che il Municipio ha posto nei dintorni di quel passaggio già in passato risultato una trappola d’acqua per altri veicoli. La visionatura non ha ancora fatto chiarezza su questo dettaglio, ma ha potuto chiarire che la pioggia ha impiegato 50 minuti circa per raggiungere la sommità della breve galleria. , quando il sottopasso di Pescara che si trova su via Fontanelle si e’ riempito d’acqua piovana e proprio li’, in quel sottopasso, e’ morta annegata Annamaria Mancini, una 57enne che viaggiava a bordo di una Peugeot 106 grigia. Fino alle 3:00 era praticamente vuoto e accessibile, mentre già alle 3.30 pochi centimetri d’acqua avevano formato una piccola pozzanghera. Poi, evidentemente complice il black-out che ha colpito l’intera zona di Porta Nuova per un paio d’ore, alle 4.20 l’acqua aveva già superato il corrimano del passaggio pedonale posto ai lati del tunnel: a circa 2 metri d’altezza. Alle 4:40, infine la sommità, appena oltre i 3 metri, era definitivamente lambita dalla piscina pluviale.

L’ultima telefonata tra Annamaria Mancini e il marito, Lamberto Galiero, quando la donna ha riferito le drammatiche parole: “Sto annegando”, è avvenuta verso le 5.20: dunque quando la vittima è transitata nei pressi del sottopassaggio, probabilmente cercando di aggirarlo tramite la tangente via Acquatorbida, era già completamente inaccessibile. I militari dell’Arma dovranno, dunque, capire come e se hanno funzionato le pompe di sollevamento che avrebbero dovuto far defluire l’acqua piovana e se ci sono eventuali responsabilità per l’accaduto. Già acquisita la documentazione sui progetti e sulle funzionalità delle pompe di sollevamento, sequestrate insieme al pannello di controllo posto su via Fontanelle. Ascoltate anche diverse persone residenti sulla strada che collega la Tiburtina a via Tirino, ma non si esclude che siano necesssari altri sequestri e interrogatori.

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