Città Sant’Angelo, funerali senza riflettori: chiesto lo stato di calamità

IMG_6565Città Sant’Angelo. Il Comune chiede lo stato di calamità, la famiglia Di Giacomo chiede la riservatezza. Domani i funerali delle vittime dell’esplosione di Villa Cipressi, e in paese si sospendono le manifestazioni estive.

Giornalisti, accettati, fotografi e telecamere no, così come le domande più scomode nel momento del sommo dolore. I parenti delle vittime di Villa Cipressi hanno chiesto alla stampa, con una nota ufficiale inviata oggi pomeriggio, di mantenere discrezione e riservatezza all’interno dell’area della chiesa di Sant’Agostino di Marina di Città Sant’Angelo, dove domani alle 17 si terranno i funerali di Alessio, Mauro, Federico e Roberto Di Giacomo, i componenti della famiglia proprietaria della fabbrica di fuochi d’artificio rasa al suolo dall’esplosione di giovedì scorso.

Un invito, secco e accorato, a non effettuare riprese e fotografie, nonostante la cerimonia si svolgerà all’aperto, né a richiedere interviste prima, durante e dopo la funzione. “I parenti”, dice la nota, “saranno disponibili durante la prossima settimana per eventuali domande o dichiarazioni”.

Nel segno del rispetto si sono mossi anche i membri dell’Organizzazione Ragazzi Angolani, che hanno sospeso Eat Parade, manifestazione in programma nel centro storico dall’1 al 4 Agosto. Una decisione ritenuta “opportuna” dai ragazzi dell’associazione, tanto più che l’apertura della festa sarebbe andata a cadere nel giorno del lutto cittadino indetto dal sindaco Florindi in onore delle vittime. “Purtroppo” ha spiegato il presidente di Ora Andrea Mazzocchetti, “le motivazioni che spingono un gruppo di ragazzi a organizzare una manifestazione di questo tipo, dedicata alla musica e alla gastronomia, sono molto diverse dallo stato d’animo che tutta la cittadinanza angolana si trova ad affrontare davanti alla morte di quattro persone, tra le quali un nostro coetaneo.” Decisione analoga è già stata presa dall’Associazione Dall’Etna al Gran Sasso, che ha deciso di chiudere la manifestazione ononima con tre giorni di anticipo.

Intanto il Comune di Città Sant’Angelo ha chiesto lo stato di emergenza e di calamità per incidente industriale. “Lo scoppio di materiale pirico, contenuto in alcuni depositi della ditta Pirotecnica Abruzzese”, riferisce in una nota il Municipio, “ha dato vita anche a un incendio che ha coinvolto due abitazioni vicine e parte dei terreni circostanti coltivati. La violentissima pioggia di detriti, arrivati anche a un 1 km di distanza, associata allo spostamento d’aria, ha provocato ingenti danni ad abitazioni nelle vicinanze. L’Azienda colpita dal sinistro è presente – tra l’altro – nell’inventario nazionale degli stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti. Al fine di agevolare il celere recupero delle strutture colpite – anche per evitare che il tempo aggravi l’entità dei deterioramenti – l’amministrazione comunale ha già messo a disposizione degli interessati le schede, predisposte dalla Regione Abruzzo, per la quantificazione dei danni subiti dai privati nelle zone dell’evento. La delibera che chiede alle Autorità Competenti la dichiarazione dello stato di emergenza è stata già approvata e trasmessa in copia alla Regione Abruzzo, dipartimento Protezione Civile”.

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