Pescara, antenne: la versione degli editori tv

antenne2Pescara. Gli editori tv intervengono sulla delocalizzazione delle antenne dal colle pescarese e smentiscono la Regione: “Lla piattaforma off-shore è improponibile, i 128 siti non sono alternativi a San Silvestro”. Per dieci emittenti “il gruppo di lavoro della Regione non ha dimostrato la realizzabilità tecnica ed economica della delocalizzazione”.

C’è anche la versione di chi è invitato a “sloggiare” da inserire nell’annoso dibattito dell’inquinamento elettromagnetico di San Silvestro. Lo scorso 8 luglio la giunta regionale ha annunciato una delibera per la riconferma della delocalizzazione delle antenne radio-tv dal colle di Pescara, dopo gli esiti di un tavolo di lavoro tenuto sulla vicenda. ““Il gruppo di lavoro costituito dalla Regione nell’Aprile 2012 e composto da rappresentanti del Ministero, dell’AGCOM, dell’Emittenza pubblica e privata e della Regione Abruzzo ha accertato”, si leggeva in una nota della Regione, “che non ci sono condizioni ostative per il trasferimento delle antenne dal sito di San Silvestro ai 128 siti o alla piattaforma off-shore, proprio perché queste nuove delocalizzazioni hanno tutti i requisiti tecnici richiesti dalla legge nazionale”.

A quel tavolo hanno partecipato anche i rappresentanti degli editori delle emittenti televisive abruzzesi Antenna 10, Telemax, TVQ, Rete 8, Telemare, TV6 e TRSP, che ora tengono a precisare la propria versione: “L’esito del gruppo di lavoro”, afferma Maria Laura Paolini, delegata per le emittenti al Tavolo tecnico regionale , “non ha affatto dimostrato la realizzabilità tecnica ed economica della delocalizzazione off-shore”. Per diritto di replica pubblichiamo integralmente la versione contenuta in una nota odierna.

 

In particolare, gli Editori osservano quanto segue.

1. Non corrisponde al vero che

infatti:

a) i 128 siti elencati in allegato alla Delibera della Giunta Regionale, cui il Comunicato stampa della Regione fa riferimento, non sono alternativi al sito di San Silvestro (Pescara), in quanto collocati in aree del tutto diverse: si tratta, in realtà, del mero elenco dei siti autorizzati alla trasmissione radio e televisiva nelle regioni Abruzzo e Molise e nella provincia di Foggia. Nessuno di tali siti è in grado di coprire il bacino di servizio di San Silvestro (si allega Elenco);

b) in mancanza, ancora oggi, di un parere positivo sulla complessiva fattibilità tecnica strutturale e radioelettrica del sito off-shore, stupisce il tempestivo nulla osta richiesto il 12/9/2012 dalla S.r.l. Posidonia e rilasciato il 5/10/2012 dalla Regione Abruzzo, Servizio Politiche Turistiche – Ufficio Demanio Marittimo (Prot. N. RA/222973), “per l’ampliamento della destinazione d’uso condizionato all’esperimento della relativa istruttoria per la installazione delle nuove strutture (antenne ed accessori)”.

2. non corrisponde al vero che “Il gruppo di lavoro ha inoltre accertato che i 128 siti e la piattaforma off-shore hanno la compatibilità per quanto riguarda gli aspetti strutturali, tecnici e di manutenzione”;

infatti:

a) la piattaforma off-shore “Francavilla”, di proprietà privata (Posidonia S.r.l.), inizialmente destinata all’itticoltura, che la Regione Abruzzo vorrebbe utilizzare per la delocalizzazione delle antenne di San Silvestro, non è pronta neppure per una semplice sperimentazione; lo studio di fattibilità dell’Università di L’Aquila prevede costi insostenibili dalle imprese radiotelevisive locali, per l’innalzamento della piattaforma dai 28 metri attuali ad oltre 100, la realizzazione ex-novo di due tralicci di sostegno delle antenne, il trasporto dell’energia elettrica dalla terraferma (un investimento di circa 10 milioni di euro, senza contare il canone di affitto da pagare alla Posidonia S.r.l.); tale studio inoltre si focalizza sugli aspetti strutturali di modifica della piattaforma off-shore e non affronta i problemi tecnici inerenti la stabilità del segnale radioelettrico e le interferenze conseguenti al collocamento della postazione di trasmissione in mare (parte essenziale di un simile progetto!); infine il medesimo studio prevede il trasferimento delle sole emittenti televisive sulla piattaforma, senza considerare affatto le numerose emittenti radiofoniche oggi presenti a San Silvestro;

b) la delocalizzazione delle antenne a mare, con un progetto di natura sperimentale e di esito incerto (un esempio del genere non è stato realizzato in nessuna parte del mondo) non garantirebbe affatto la copertura attuale dell’impianto di San Silvestro, che ad oggi serve tutta l’utenza della fascia costiera da Tortoreto (TE) a San Salvo (CH) e comporterebbe necessariamente la creazione di

numerosi altri impianti sul territorio abruzzese (compreso il Comune di Pescara), per coprire le zone lasciate scoperte;

c) la trasmissione dei segnali da una postazione off-shore presenta gravi criticità, inducendo problemi di ricezione di entità diversa in ogni stagione e in funzione delle condizioni climatiche;

d) la manutenzione degli apparati sulla postazione off-shore sarebbe possibile solo in certe condizioni climatiche, e comporterebbe comunque costi ingentissimi;

e) tutta l’utenza della fascia costiera, ben oltre mezzo milione di abitanti, sarebbe costretta a ri-orientare le antenne da San Silvestro verso il mare, con i conseguenti costi a carico di ciascun utente, aprendosi peraltro alle interferenze radioelettriche provenienti dall’altra sponda dell’Adriatico.

Le emittenti televisive abruzzesi, contrariamente a quanto da taluni affermato, hanno a cuore la salute dei cittadini e rispettano i limiti di attenzione previsti dalla legge per l’inquinamento elettromagnetico, operando legittimamente, con tutti i requisiti previsti dal Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

Nel sito di San Silvestro, dopo il passaggio alla tecnologia digitale terrestre, i livelli di campo elettromagnetico, già in precedenza ridotti, sono diminuiti in modo rilevante e definitivo, portandosi sotto i limiti di attenzione previsti dalla legge, per cui non sussiste alcun rischio per la salute degli abitanti di San Silvestro e, tale circostanza, è confermata dalle misurazioni effettuate in banda larga fra il 6 ed il 10 novembre 2012, che hanno rilevato, con riferimento ai medesimi punti di misura di norma utilizzati dall’ARTA, che le emissioni provenienti da tale postazione sono attualmente conformi ai parametri di legge. Peraltro in Italia, i valori limite di esposizione relativi ai campi elettromagnetici sono particolarmente tutelanti. La raccomandazione europea consente infatti un’esposizione ad un campo di 41,25V/m, mentre in Italia il valore è di 20V/m e, nei luoghi in cui si soggiorna normalmente per più di 4 ore, non deve superare i 6V/m.

Le emissioni elettromagnetiche al suolo nel sito di San Silvestro potrebbero peraltro essere ulteriormente ridotte (2-2,7V/m), migliorando contestualmente l’impatto paesaggistico degli impianti, attraverso la realizzazione di una singola postazione con un traliccio di adeguate dimensioni, in grado di ospitare le emittenti presenti in loco.

La Delibera dell’AGCOM 93/12/CONS, diversamente da quanto da taluni asserito, sancisce il diritto delle emittenti radio-televisive di continuare a trasmettere dal sito di San Silvestro fino a quando la delocalizzazione non venga attuata in collaborazione con tutti i soggetti coinvolti e conferma la possibilità di utilizzare altri siti terrestri alternativi con l’accordo delle competenti amministrazioni locali.

I progetti proposti in tal senso dalle emittenti radiotelevisive locali e nazionali sono stati tuttavia bocciati dal Comune di Pescara, che si limita ad asserire di non volere alcuna postazione radio e tv all’interno dei suoi confini. Contestualmente la Regione Abruzzo si ostina a promuovere in maniera spasmodica, oltre ogni buon senso, la soluzione off-shore.

Sulla base di quanto esposto, il timore degli Editori è che, dietro apparenti motivi di sanità pubblica in difesa della collettività di San Silvestro, si possano nascondere finalità speculative volte alla ulteriore edificazione di un quartiere ancora verde di Pescara ed al perseguimento di interessi di natura esclusivamente privata.

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