Pescara, stalla abusiva all’ex canile: entro giugno la demolizione

cavallo_canilePescara. La stalla abusiva a ridosso del canile di via Raiale verrà abbattuta entro giugno. Il Comune sgombera chi detiene i cavalli nella ex struttura municipale e demolisce la rimessa fatiscente.

Tra il precario e l’abbandonato si è insediato il fatiscente. Tra il canile di via Raiale, a rischio alluvione ad ogni goccia di pioggia che ingrossa il vicino Pescara, e la pista ciclabile sul lungofiume semi-abbandonata dalla Provincia, alcune famiglie hanno ben pensato di insediarci una stalla. E lo hanno fatto approfittando di alcuni vecchi edifici del canile, dismessi dopo l’enorme esondazione del ’92. Box per cani riciclati in stalle e occupate abusivamente da numerosi cavalli, che oltretutto vengono fatti pascolare lungo la pista per le biciclette e portati al trotto per le strade del circondario, alla capezza dell’automobile del trainer.

L’amministrazione comunale ha da tempo avviato le opportune verifiche per accertare l’effettivo utilizzo del manufatto e le condizioni in cui versa la struttura stessa. “Finalmente”, spiega il presidente della commissione Lavori pubblici Foschi, “dopo un lungo iter, siamo in grado di chiudere la vicenda: l’Ufficio Patrimonio ha predisposto l’ordinanza di demolizione della stalla, un’operazione necessaria per eliminare una fonte di degrado ambientale, per scongiurare qualunque rischio di inquinamento ambientale, e, soprattutto, garantiremo la messa in sicurezza della pista ciclabile esistente all’interno del Parco Fluviale, eliminando anche il disagio degli operatori volontari dell’attuale canile che spesso si ritrovano a dover fronteggiare i proprietari di quei cavalli”.

Entro qualche giorno verrà pubblicata l’ordinanza di sgombero del manufatto, attualmente all’esame del Difensore civico per blindare il documento e renderlo inoppugnabile dinanzi a eventuali ricorsi al Tar. Quindi trascorsi 30 giorni dalla notifica dell’atto, il Comune provvederà all’abbattimento della struttura, “predisponendo”, conclude Armando Foschi, “il trasferimento dei cavalli che eventualmente dovessimo trovare ancora dentro le mura del fabbricato”.

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