Fosso Vallelunga: bonifica entro giugno a Pescara Sud

fossovallelungaPescara. Fosso Vallelunga bonificato prima di giugno. Vertice generale in Comune sul torrente a sud della città: decine le denunce per topi, rifiuti e zanzare.

“La bonifica di Fosso Vallelunga si farà e soprattutto si farà prima della fine di maggio, ovvero prima dell’inizio ufficiale della stagione balneare”: l’annuncio è dell’assessore all’Ambiente Isabella De Trecco, che ieri ha ospitato in municipio una riunione con Wwf, Aca, Forestale, Direzione marittima, Asl e Arta, per discutere sulle pessime condizioni in cui versa il torrente di Pescara Sud.

A decine, ogni anno, si contano le denunce dei residenti della zona tra la pineta dannunziana e Villaggio Alcione, costretti a convivere con i rifiuti scaricati nel fossato e i ratti e le zanzare che lo popolano. Il rischio più concreto, però, è che i numerosi scarichi abusivi che intorbidano il Vallelunga inquinino il mare dove questo sfocia naturalmente. A far risuonare l’ultimo campanello d’allarme sono stati, un mese fa, i primi campionamenti sulla balneazione eseguiti dall’Arta, che avevano segnalato una forte anomalia con una presenza elevatissima di colibatteri, determinati, in quel caso, da un episodio di natura temporanea, ovvero il mancato funzionamento momentaneo di un impianto di sollevamento dell’Aca che aveva consentito uno sversamento in mare di liquami. Il danno è stato fortunatamente limitato e a oggi i nuovi campionamenti ripetuti dall’Arta hanno fatto rientrare l’allarme, con la riduzione dei livelli di inquinamento.

La guardia, però, rimane alta: urge bonificare. Ma, come dimostrato da un dossier del Wwf, sono varie le specie vegetali e animali da proteggere. La bonifica, dunque, si farà secondo i dettami degli ambientalisti: “Il primo passo ora sarà l’invio della richiesta all’Arta di eseguire le caratterizzazioni dei sedimenti, per capire cosa c’è nei fanghi depositati sul fosso”, spiega Del Trecco, “e individuare la metodologia più opportuna di smaltimento del materiale, e i relativi costi. Quindi si procederà con il coinvolgimento di tutti, a tutela dell’ambiente, ma anche delle condizioni di vivibilità igienico-sanitaria per centinaia di cittadini”. Una volta ripulito, bisognerà tenere il torrente al riparo da nuovi abusivismi: “Sin d’ora”, conclude l’assessore all’Ambiente, “scriverò una lettera al Corpo Forestale dello Stato, al Corpo della Polizia provinciale, alla Asl, all’Arta, all’Aca, Capitaneria di Porto e alla Polizia municipale affinchè venga sin d’ora programmato un controllo capillare lungo tutto il Fosso per fare una mappatura degli scarichi esistenti per individuare quelli regolari e verificare che non ci siano scarichi abusivi, frutto di allacci magari effettuati negli anni da qualche cittadino e rimasti nascosti tra la vegetazione, invitando chi non fosse ancora in regola a legittimare il proprio allaccio alla rete fognaria esistente”.

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