Pescara, i disabili allertano il comitato Via:’Non è una filovia per noi’. VIDEO e DOSSIER

filovia_associazioni_osservazioniviaPescara. A valanga, associazioni e comitati hanno presentato al comitato per la valutazione di impatto ambientale le proprie osservazioni contro la realizzazione della filovia sulla strada parco. Tra queste anche quella dei disabili, che a gran voce gridano: “Non è una filovia per noi”.

Spinta dall’intervento della magistratura e della commissione europea, la Regione ha dovuto attivare ad ottobre scorso la screening per la valutazione di impatto ambientale per la realizzazione della filovia che, passando sulla strada parco, dovrebbe unire Montesilvano e Pescara. Il 30 marzo scorso è scaduto il termine per la presentazione di osservazioni da parte di comitati e cittadini in opposizione al progetto. E sono tante quelle che le varie associazioni, ma anche semplici residenti, hanno inviato per mail o missiva cartacea allo Sportello Ambiente della Regione Abruzzo.

Al di là dello scontro tra i due fronti schierati sul tema, tra chi sostiene l’utilità di un mezzo veloce e pulito e chi ritiene la filovia l’assassina della lunga strada ciclopedonale, chi sostiene che il Filò eliminerà traffico e smog e chi ha paura dell’inquinamento elettromagnetico del mezzo a trazione elettrica, c’è chi si scontra fattivamente e materialmente con le storture del progetto del bus avveniristico. Sono i disabili, costretti in carrozzina o ad orientarsi solo con l’udito e un bastone, che tutti i giorni attraversano le strade come se fossero in guerra. L’associazione Carrozzine determinate Abruzzo fin dai primi lavori eseguiti sulla strada parco ha denunciato e dimostrato come il cantiere della Gtm stava devastando quella che per loro era una delle poche oasi di pace rintracciabili su entrambe le città attraversate dal tracciato. Ora, progetto alla mano e con la collaborazione degli architetti Amura e Di Simone, l’associazione che si batte per i diversamente abili ha realizzato un corposo dossier (clicca e scarica) trasmesso al comitato Via come osservazione ufficiale inserita nella procedura di screening. Le violazioni alle leggi in materia di barriere architettoniche sarebbe gravi, addirittura verrebbe ignorata la convenzione dell’Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità. Il marciapiede lato mare, per lunghi tratti ha una larghezza di 80 centimetri, mentre la norma ne prevede 150. Si passa dalla mancanza di scivoli ai pali piazzati al centro dei marciapiedi. Segnalazioni evidenziate da tempo, ma la Gtm nella propria relazione preliminare ha liquidato l’argomento così: “I marciapiedi presentano una larghezza variabile comunque idonea a costituire un percorso pedonale” .

A riassumere i contenuti della critica documentata è il segretario di Carrozzine determinate Abruzzo, Livio Vox.

 

NON SOLO DISABILI

Pescara Bici, Utenti Strade Parco, Oltre il gazebo-No Filovia, Federazione Associazionei-Città vivibile, Pescara Bici, Wwf, Carrozzine determinate, e anche il signor Giovanni D’Intino e la signora Silvia Rossi, solo 2 dei 2300 cittadini che si sono rivolti allo Sportello Ambiente della Regione (guarda le osservazioni). Il comitato Via dovrà leggersele tutte le osservazioni presentate allo studio ambientale preliminare presentato dalla Gestione Trasporti Metropolitani, ed entro 45 giorni pronunciarsi a proposito.

“È incredibile il livello di approssimazione col quale è stato condotto lo studio ambientale della Gtm”, afferma Loredana Di Paola del Wwf nel corso di una conferenza tenuta stamattina sulla strada parco, “per esempio, sul punto che riguarda la  qualità dell’aria, il cui miglioramento è sempre stato primo obiettivo del progetto, lo studio analizza dati e relazioni Arta del 2001-2004, quando sono reperibili sul sito dell’agenzia i dati odierni. Come se per   una diagnosi medica  ci si riferisse ad analisi fatte al paziente 10 anni prima! Si omettono”, aggiunge l’ambientalista, “invece dati importanti come quelli sul carico delle emissioni nocive conseguenti alle soste dei veicoli in transito nelle due direzioni alternate mare-monti  , imposte dai  semafori posti all’altezza dei 19 incroci.” “L’effetto che temiamo”,

incalza Giancarlo Odoardi dell’associazione Pescara Bici, “è l’espulsione di pedoni e ciclisti da questo spazio,“È evidente che la pista ciclabile e il marciapiede adiacente, che in molti tratti coincidono,  non saranno in grado di assorbire il carico attualmente sostenuto dalla strada parco. Per una città già carente di piste ciclabili e spazi liberi dai mezzi  sarebbe un notevole passo indietro”.

Per il ‘fronte del no’, in sostanza, la filovia è “illegittima e difficilmente recuperabile”, quindi a voce univoca chiedono al comitato Via “di sospendere definitivamente l’opera per evitare che sia bloccata  a seguito  di un inevitabile ricorso al Tar”.

 

Daniele Galli

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