Popoli, costa caro il passaggio all’Ato. Lattanzio. ‘Rateizzare le bollette dell’acqua’

lattanzioPopoli. Bollette dell’acqua salate: colpa dell’Ato. L’assessore provinciale all’Ambiente propone la rateizzazione. Rincari di 1,3 euro al metro cubo, ma in molte zone l’acqua manca spesso.

Costa caro il passaggio, effettuato nel 2011 dal comune di Popoli, che ha conferito le reti idriche, fognarie e il depuratore all’Ato il cui ente gestore è l’Aca. “In questi giorni”, riferisce Mario Lattanzio, assessore all’Ambiente della Provincia di Pescara e consigliere comunale di Popoli, “i cittadini di Popoli stanno ricevendo le bollette che si riferiscono al periodo 2011/2012 con cifre notevolmente superiori rispetto al passato. Il motivo è l’obbligatorio ingresso del comune all’Ato che ha comportato un rincaro del costo dell’acqua pari a 1,30 euro al metro cubo, un importo  di molto superiore se paragonato a quando il servizio era gestito dal Comune. Tale importo è stato votato dai sindaci componenti dell’Ato, presenti alla seduta sulla votazione delle tariffe. Faccio presente che detto ingresso è previsto dalla legge sia nazionale che regionale e chi non ottempera è a rischio di commissariamento con tutte le spese relative. Tuttavia”, precisa Lattanzio, “a fronte del momento storico che stiamo vivendo e della bollettazione relativa ad un anno, l’Aca avrebbe dovuto prevedere una maggiore rateizzazione per i cittadini rispetto a quella da loro stabilita. Ma ciò non è accaduto. Con rammarico prendo atto che dal momento in cui l’azienda consortile acquedottistica ha avuto il conferimento delle reti non c’è stato, dall’altro lato, un miglioramento del servizio idrico. Tant’è che molti quartieri di Popoli hanno una continua carenza di acqua, anche in periodi invernali. Problemi sono stati registrati anche agli impianti fognari in alcune zone del paese. Inoltre l’inserimento della clorazione in maniera sistematica ha creato notevoli problemi alla qualità stessa dell’acqua”. Di qui l’appello dell’assessore: “Chiedo al sindaco che si adoperi presso l’Aca per ottenere un sistema diverso di depurazione dell’acqua che vada a sostituire la clorazione visto che esistono alternative a questo procedimento. E altresì di effettuare i dovuti investimenti, attualmente carenti, in maniera da risolvere i problemi sopra descritti”.

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