Pescara Bici scrive all’amministrazione per denunciare le criticità di Strada Pendolo FOTO

La Federazione Italiana Amici della Bici, sezione Pescara, ha scritto una lettera agli amministratori comunali di Pescara, compreso il Sindaco, per evidenziare lo stato di abbandono della pista ciclabile realizzata circa cinque anni fa lungo la Strada Pendolo.

Per Strada Pendolo si intende l’asse stradale che parte dal ponte delle Libertà e che giunge fino alla Tiburtina.

“Crediamo sia sfuggito a molti, ma lungo il lato monte di questa strada a 4 corsie, larga ben 14 m, è stata realizzata una pista ciclabile bidirezionale di solo 2,5 m, potremmo dire mai entrata in funzione e che da tempo versa in condizioni decisamente critiche, sia per il disfacimento del fondo che, e forse proprio per questo motivo, per il transito e il parcheggio perenne di auto. Tutto, a nostro avviso, a causa di una idea progettuale del tracciato ciclabile concettualmente e funzionalmente sbagliato, che non invoglia alcun ciclista ad utilizzarlo”.

“Ben noto è il contesto in cui l’opera è attualmente inserita: area periferica densamente popolata (aggiungiamo a rischio di degrado) che sarà collegata con quella cosiddetta di San Donato. Siamo dell’avviso che questa strada debba essere ripensata in senso soprattutto sociale prima ancora che funzionale, e che questo secondo e nuovo riferimento progettuale, comunque necessario, debba essere ricondotto al primo”.

“E’ necessario ridurre le sezioni e portare la pista ciclabile dentro la corsia, anzi, le corsie, perché il “tracciato deve essere presente in entrambi i lati in modo mono direzionale”. Mantenendo la coerenza funzionale anche alle rotatorie, dove ad oggi non esiste nulla. La doppia corsia di 7 metri diventerebbe di 5 metri, più che sufficienti per ogni singolo senso di marcia, anche per il basso traffico automobilistico esistente. La pista ciclabile, mono direzionale, occuperebbe i restanti due metri e sarebbe nettamente più fruibile di oggi oltre che più sicura”.

Per concludere, Pescara Bici, chiede all’amministrazione un tavolo di confronto su quanto illustrato, “magari pubblico, per poter prendere visione del progetto e per poter meglio esporre al riguardo le proprie ragione e le proprie proposte”.

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