Pescara, quando un ciclo-parcheggio?

cicloparkPescara. “L’amministrazione comunale propone la realizzazione di una strada nell’area di risulta per dirottare il traffico da Corso Vittorio Emanuele che dovrebbe essere pedonalizzato, senza una chiara visione delle potenzialità di valorizzazione di quello spazio che oramai da decenni è un semplice parcheggio. Negli ultimi anni è cresciuta notevolmente la disponibilità di parcheggi a Pescara e grandi aree si sono rese disponibili per ospitare le auto, contribuendo ad aggravare la già difficile situazione ambientale e sanitaria della metropoli adriatica. L’equazione è semplice: più strade, più parcheggi, uguale più auto, a scapito del trasporto pubblico se non aumentano corse dei mezzi e corsie preferenziali”.

Lo ha sottolineato l’associazione per la mobilità sostenibile, Pescara in Bici. “Oltre all’area di risulta, basti pensare al parcheggio sotto il tracciato ferroviario a Portauova, o lungo gli argini del fiume. Quanto invece è stato fatto per incentivare l’uso della bici creando spazi appositi per il posteggio sicuro, e magari offrire anche servizi a chi si sposta in bici quotidianamente fuori città? Al lettore la risposta, alquanto scontata purtroppo. Ogni giorno masse di pendolari – prosegue la nota dell’associazione – si riversano su Pescara, e molti viaggiatori lasciano la città passando dalla stazione ferroviaria di Pescara Centrale, o dal Terminal Bus. Quanto gioverebbe ai pendolari la possibilità di avere un ciclo-parcheggio sicuro con ampia disponibilità in un’area strategica come l’Area di risulta, dove chi arriva da fuori con treno o bus potrebbe recuperare la propria bici in tutta sicurezza, e chi parte lasciarla in mani sicure? E se ad un ciclo-parcheggio, magari alimentato da un tetto fotovoltaico, si abbinasse un servizio di piccole riparazioni? Con un piccolo investimento si potrebbero creare magari anche dei posti dei lavoro e offrire un servizio utile ai cittadini. Nel lungo periodo non è da escludersi la sostenibilità finanziaria di un tale esperimento, se gestito in maniera oculata. Esperienze positive di questo genere si diffondono rapidamente: città che pongono le buone pratiche in materia di sostenibilità al centro della loro azione, e investono in tali iniziative o nel Bike Sharing per esempio. Basta fare un ricerca rapida con un qualsiasi motore di ricerca. Noi non smettiamo di ricordarlo alle amministrazioni comunali e non solo che si susseguono. Le risposte e le azioni concrete per rispondere alle istanze che proponiamo sono di fronte agli occhi di tutti. Siam solo noi – conclude la nota – che non le vediamo?”

 

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