Pescara, recupero periferie: finanziati 18 milioni

E’ stata pubblicata ieri sulla Gazzetta Ufficiale la delibera Cipe del 7 agosto 2017 con cui è stata stanziata l’ultima tranche di finanziamento necessario per finanziare tutti i programmi presentati dai Comuni capoluogo, in risposta al bando della Presidenza del Consiglio per il recupero delle periferie.

Pescara è collocata al 46esimo dell’intera graduatoria che conta 120 progetti in tutta Italia e potrà ora sottoscrivere con la Presidenza del Consiglio la Convenzione che sancisce l’erogazione del finanziamento.

“Tale ratifica avverrà a breve – sottolinea l’assessore alla Riqualificazione delle Periferie Giacomo Cuzzi – confidiamo per metà dicembre e da allora il nostro programma potrà finalmente decollare. Il bando ha definito modalità e procedure, proponendo una sinergia fra pubblico e privato per promuovere interventi a vantaggio delle periferie e ha messo sul piatto 18 milioni per i capoluoghi per riqualificazione urbana e delle periferie. Dalla partnership che ne è nata, sono arrivati progetti che ci hanno dato la possibilità di promuovere da un lato la mobilità ciclabile, poi la viabilità, la riqualificazione urbana e interventi di natura sociale. Si tratta di risorse che valgono come moltiplicatore, perché gli interventi presentati muovono un volume di investimenti pari a 58 milioni di euro, di cui: 18 milioni in fondi statali, 2.310.000 milioni con risorse comunali, 300.000 euro di fondi Fas e 37.513.984 di risorse private”.

“Tutto il programma si regge su progetti conformi al Prg, specie quelli di Fontanelle, che con il recupero di tutti i piani terra delle abitazioni Ater per persone disabili risponde ad una doppia richiesta e a San Donato, dove nascerà, come ha proposto l’istituto Volta un incubatore occupazionale per giovani, un laboratorio per creare occupazione e opportunità. La riqualificazione dal degrado, politiche sociali e la sicurezza sono le linee di azione portanti, che abbiamo cercato con uno studio preliminare per intervenire sulle periferie sensibili e che necessitavano di interventi invasivi, visibili, per recuperare sicurezza, qualità sociale e della vita e una mobilità importante che si lega a questi filoni”, ha concluso l’assessore.

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