Pescara, Confindustria premia l’azienda del signor “Maico”

E’ una delle aziende più conosciute di Pescara da sessant’anni e il signor Serafino Menzietti, detto Nino o meglio conosciuto come il signor “Maico”, di andare in pensione, proprio non ne vuole sapere.

E Confindustria Pescara, per premiare questa bella carriera, sfrutta l’occasione di “Campioni di InnovAzioni” – evento dedicato alle piccole e medie imprese che si sono distinte per progetti nel campo delle startup tecnologiche e di innovazione.

Durante la manifestazione, che si terrà venerdì 10 novembre alle 17.30 all’Aurum di Pescara, Menzietti sarà premiato insieme a Brunello Cucinelli della Cucinelli Spa e Sebastiano Caffo della Distilleria Caffo Srl, come imprenditore che da oltre mezzo secolo lavora con impegno e dedizione per la comunità pescarese.

La storia del signor Menzietti. Era giovanissimo, aveva appena 19 anni Nino, quando nel novembre del ‘57 iniziò a lavorare alla Maico di Pescara, che ai tempi si trovava nella prima storica sede in corso Umberto. Era un ragazzo determinato, tanto che da subito si mise in mostra per la sua lungimiranza nelle scelte aziendali. Dopo qualche anno da dipendente, infatti, nel 1964 arriva la svolta della sua carriera di imprenditore: la Maico Italia fallisce e c’è bisogno di qualcuno che rilevi l’azienda per portarla a nuova vita. Rinunciano tutti, spaventati dalle difficoltà economiche. Si fa avanti solo lui. E con mille sacrifici, nel giro di qualche anno apre il primo storico negozio a suo nome in via Nicola Fabrizi, per poi spostarsi nel 1996 nell’attuale sede di corso Vittorio.

Oggi il gruppo Menzietti, guidato dal figlio Mauro e dal genero Antonio, conta 8 aziende in Italia, 24 negozi e oltre 100 collaboratori. E da semplice negozio, l’azienda oggi ha allargato i propri interessi ad ambiti più ampi, come l’editoria, la dermocosmesi, la gestione immobiliare e il sociale, con l’evento “Nonno Ascoltami”, realtà fondata proprio dal figlio Mauro, campagna nazionale per la prevenzione contro i disturbi uditivi, che oggi viene celebrata in 36 città italiane come esempio di sanità sociale virtuosa.

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