Pescara, parco intitolato ad Angelo Vassallo. Bracco: “Iniziativa nobile”

Lunedì scorso a Pescara Porta Nuova, un’area verde è stata intitolata ad Angelo Vassallo, il sindaco pescatore che nel 2010 è stato ucciso a Pollica, nel Salernitano.

Un’iniziativa nobile. Un gesto che dovrebbe essere preso come riferimento da tutte le amministrazioni comunali d’Italia. Intitolare un parco pubblico a un servitore dello Stato che ha pagato con la vita la propria onestà e rettitudine significa onorarne la memoria e l’operato. Un operato contrassegnato da trasparenza, amore autentico per la cosa pubblica e no categorico al malaffare. Perchè senza memoria non c’è futuro“, ha commentato il consigliere regionale Leandro Bracco.

Pur essendo trascorsi sette anni da quella maledetta sera di fine estate – evidenzia l’esponente di Sinistra Italiana – la figura di Angelo Vassallo continua a veicolare concetti cardine per coloro i quali intendono l’impegno pubblico come una sorta di missione. Concetti quali dedizione, amore viscerale per la propria terra e guerra dichiarata a tutte quelle realtà che speculano sul pubblico al fine di ricavarne benefici privati“.

Ammazzato presumibilmente in quanto la sua figura era un ostacolo insormontabile al controllo del porto locale da parte della camorra – rimarca il Consigliere regionale – Vassallo venne spietatamente ucciso mentre la sera del 5 settembre 2010 rincasava. I killer affiancarono la sua auto e la crivellarono di colpi di pistola. Il 57enne sindaco venne colpito ben sette volte. Lo spessore etico e politico che contraddistingueva la sua persona ha fatto però sì che il suo sacrificio non cadesse nell’oblio bensì fosse al contempo serbatoio di speranza e testimonianza di buona politica per le nuove generazioni, studenti in primis“.

Mi preme sottolineare infatti – conclude Bracco – lo straordinario ed encomiabile impegno che da sette anni a questa parte portano avanti Dario e Massimo Vassallo, fratelli del sindaco-pescatore, che girano l’Italia in lungo e in largo per portare testimonianza, soprattutto nelle scuole, degli atteggiamenti e insegnamenti di cui Angelo è stato protagonista“.

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