Pescara, l’ANPI ricorda Luigi Barra ucciso dai nazifascisti

Il 24 ottobre 1943 la ferocia nazifascista raggiunse, per la prima volta, anche Tocco da Casauria: nel tentativo di catturare il tenente Ezio Taddei, ritenuto il responsabile dell’uccisione di Ettore Muti, un reparto del battaglione M “XI settembre”, assaltò la caserma dei Carabinieri, nella quale si pensava potesse aver trovato ospitalità Taddei.

Nel corso dell’assalto rimase ferito il carabiniere Luigi Barra, trentatreenne originario della provincia di Nuoro, di stanza a Tocco: morì il giorno successivo presso l’ospedale di Popoli.

Si tratta di un episodio importante, ai fini di una valutazione storica dell’accaduto, perché l’omicidio, rimasto impunito, è da attribuire ai reparti fascisti, con tutto quel che ne deriva sulle responsabilità italiane per quanto accaduto nei drammatici mesi dell’occupazione tedesca. Vi è, tuttavia, un’altra valutazione, spesso sottaciuta, che riguarda il ruolo dei Carabinieri e dei militari nella Resistenza italiana: furono loro, molto spesso, a guidare i primi nuclei partigiani e furono loro a pagare, assai spesso, in prima persona“, si legge in una nota dell’ANPI Pescara che intende, ricordando Luigi Barra, dare il giusto risalto a tutti i Carabinieri ed i militari che sacrificarono la loro vita, pur potendo scegliere diversamente, per garantirci un futuro di libertà.

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