Pescara: torna il murales di Flaiano, ma è solo una parodia satirica

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Pescara. Il murales sparisce, anzi no, anzi si. E poi ricompare, sotto mutate e bizzarre forme. Ma l’ultima è solo l’iniziativa di un’artista che riprende la moda satirica più in voga del momento tra gli appassionati di tutto il mondo, e il Flaiano di Serafini diventa come il Cristo di Garcia Martinez.

Non è bastato il preoccupato interessamento del sindaco Luigi Albore Mascia ad impedire il cancellamento del murales di Flaiano di largo dei Frentani, dipinto dal giovane pescarese Cristian Serafini nel 2006 e da allora entrato nel cuore di tutti gli artisti della città, divenendo una ‘guardia’ colorata del centro storico. La nota, inviata a gennaio dal primo cittadino al responsabile dei lavori per il rifacimento della facciata, con la quale Mascia aveva “ricordato che l’immobile oggetto dei lavori ricade in zona di Piano regolatore Zona A – Complessi ed edifici storici, e che i lavori di restauro e risanamento conservativo del fabbricato non dovranno modificare né il colore né i materiali esistenti, garantendo la tutela dell’immobile, con particolare riferimento al murales”, si è rivelata inefficace ai fini legali. Lecita, quindi, la scelta della proprietà dello stabile di coprire il faccione di Flaiano e le scene felliniane che lo circondavano. Con il grosso rimpianto di tutta la corrente artistica pescarese. Tanti, infatti, i commenti di disapprovazione scaturiti già poche ore dopo l’inizio della ritinteggiatura, sabato mattina. Fino alla satirica iniziativa che un’altra giovane artista ha attuato oggi, lanciata sulle pagine di Facebook.

Lo spunto è stato preso da un episodio di cronaca accaduto in Spagna lo scorso 23 agosto: un affresco raffigurante il Cristo in Passione, dipinto nel XIX secolo da Elias Garcia Marquez sulle mura del santuario della Misericodia di Borja ha fatto una brutta fine quando un’anziana signora ha deciso di restaurarlo, dimenticandosi le evidenti lacune in campo pittorico. “Ecce homo”, questo il titolo dell’opera, è diventato poco meglio che il disegno di un bimbo dell’asilo realizzato con i pastelli a cera. E per stigmatizzare il tremendo errore nella gestione delle opere d’arte, più in generale che sul caso particolare, sul web gli artisti e gli appassionati di tutto il mondo hanno lanciato la moda di fotomontare lo sgorbio disegnato dalla donna sui capolavori più celebri della storia. E così, quella faccia deforme ha preso il posto del candido viso della Ragazza con l’orecchino di perla, o è stato parodicamente incastonato nelle teste de L’ultima cena di Leonardo o su tutti i Girasoli di Van Gogh. Da questo pomeriggio, infine, anche le facce di Flaiano e Fellini disegnate sul muro del centro storico da Cristian Serafini sono state sostituite dalla stessa faccia sfumata al limite dell’incomprensibile. La foto, circolata sui social network, al primo sguardo è riuscita a sorprendere in tanti grazie anche all’ironica didascalia corredata: “In seguito alle numerose lamentele è stato riportato alla luce il murale di Flaiano”. Solo uno scherzo, in fondo, ma più in superficie una bella tirata d’orecchie a chi non è riuscito ad evitare che un esteso scarabocchio rosso rovinasse l’opera originale.

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Daniele Galli


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