Spoltore, la casa di riposo di Caprara a rischio

Spoltore. Massimo impegno per salvaguardare la casa di riposo di Caprara e i suoi dipendenti: oggi pomeriggio l’incontro con i lavoratori e l’amministrazione comunale per le sorti dell’ex Onpi di Villa Acerbo.

“Abbiamo promosso questo incontro” spiega il sindaco Luciano Di Lorito “soprattutto per informare i dipendenti della struttura sulla situazione e sui nostri obiettivi. L’amministrazione ha in mente due priorità: la continuazione del servizio e il mantenimento dei livelli occupazionali”.

La società Agorà, che ha in gestione il servizio, ha manifestato la difficoltà ad andare avanti: i dipendenti hanno ricordato la mancanza di quattro mensilità (giugno, luglio e agosto: da contratto quella di settembre scatterà tra pochi giorni), e i ritardi nei pagamenti che si verificano da oltre un anno. Il sindaco ha però evidenziato l’importanza di continuare l’impegno per l’ex Onpi: “Dobbiamo mantenere un atteggiamento positivo verso la prosecuzione del servizio, chiudere anche un solo giorno porterebbe allo svuotamento, e quindi alla morte, della struttura”.

“Vanno rivisti i criteri di assegnazione della struttura” chiarisce l’assessore Carlo Cacciatore “quelli attuali sono fuori mercato”. Si pensa a diversificare aprendo Villa Acerbo ad altre tematiche sociali, ad esempio ai disabili. “E’ in ogni caso da escludere” aggiunge Cacciatore “che diventi una sede per la rete Sprar, destinata all’accoglienza dei migranti e dei richiedenti asilo”.

Il disegno dell’amministrazione è infatti un altro: a gennaio i lavori di ristrutturazione della parte più antica di Villa Acerbo saranno conclusi, e ci saranno a disposizione altri 20 posti letto; questi, assieme ad un accordo economico completamente rivisto, saranno alla base di un nuovo bando che servirà a trovare un operatore in grado di sostituire l’attuale. Il 13 ottobre è stato fissato un incontro tra Agorà e l’amministrazione comunale, per capire esattamente se ci sono le condizioni per continuare l’affidamento: la cooperativa, in ogni caso, ha già comunicato di non riuscire a mantere l’equilibrio economico per la struttura di Caprara alle attuali condizioni. Un bando di gara europeo porterebbe via diversi mesi: per questo l’amministrazione sta studiando forme di affidamento con tempistiche più brevi, come una locazione con destinazione d’uso.

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