Pescara, sparisce il murales di Flaiano da largo dei Frentani

muraleflaiano_copertoPescara. Vane sono risultate sia le proteste che le promesse: il faccione di Ennio Flaiano, che con un murales si stagliava su largo dei Frentani, da questa mattina è stato coperto per lasciar campo alla tinta unita del rosso steso dagli operai che stanno ritinteggiando lo stabile.

Le prime voci erano girate a gennaio, lanciate dall’autore del murales, Cristian Serafini: i proprietari dello stabile che si affaccia sia su piazza Unione che su largo dei Frentani avevano deciso di stendere un velo ‘ristrutturatore’ sulle scene flaiano-felliniane che dal 2006 rallegravano una delle porte d’ingresso al centro storico. La battaglia condotta dall’artista e da Sergio Simoncelli, imprenditore che aveva finanziato l’opera e pagava l’illuminazione della stessa, aveva smosso l’amministrazione comunale, spingendo il sindaco Albore Mascia a rassicuranti promesse: “Il murales di Flaiano non verrà toccato semplicemente perché non può essere rimosso e perché nessuno ha mai proposto di cancellarlo”, e ancora, con l’assessore allo sviluppo del territorio Antonelli avevano detto, “Nella comunicazione e relativa relazione tecnica, firmata dal progettista, inviate dal condominio per l’avvio dei lavori di riqualificazione e restauro conservativo dell’edificio, approvata il primo luglio 2011, si dice anzi esplicitamente che ‘tali lavori non modificheranno né il colore, né i materiali esistenti’. Abbiamo anche provveduto a redigere una comunicazione rafforzativa che i nostri uffici invieranno all’amministratore del condominio e al progettista dei lavori, nella quale abbiamo ulteriormente ricordato che ‘l’immobile oggetto dei lavori ricade in zona di Piano regolatore Zona A – Complessi ed edifici storici, e che i lavori di restauro e risanamento conservativo del fabbricato non dovranno modificare né il colore né i materiali esistenti, garantendo la tutela dell’immobile, con particolare riferimento al murales”. Parole che avevano iniziato a vacillare già un mese fa, quando la nuova rete del gas installata sull’intero palazzo aveva già portato dei tubi a coprire il dipinto. Stamattina la scoperta, triste e malinconica, un colpo al cuore dei numerosi artisti che ‘bazzicano’ attorno alle strade del centro storico, ma anche per tutti coloro che quel faccione con la pipa era diventato un punto di riferimento, d’incontro, d’appuntamento. E, c’è da scommetterci, anche per quelli che sotto le luci di Flaiano, alla fine di una seratina alcolica, trovavano il punto giusto per sfogare i bisognini più impellenti.

Nello stesso tombino scivolano le parole pronunciate a gennaio, quasi bacchettate, da Palazzo di Città, all’indirizzo dell’allarmato Serafini: “L’autore dell’opera la prossima volta, dinanzi a un dubbio o a una perplessità, farà bene a rivolgersi direttamente alle Istituzioni e agli uffici competenti”.

 

Daniele Galli


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