Pescara, dossier degrado: parchi abbandonati a vandali e clochard, telecamere messe fuori uso. FOTO

degradoparchipubbliciPescara. Sembra il reportage scattato dopo il passaggio di una tempesta, invece l’ultimo dossier sui parchi pubblici cittadini è soltanto la testimonianza dell’incuria e della mancata manutenzione. Sporcizia, siringhe, strutture devastate, locali chiusi o abbandonati. E non servono nemmeno le telecamere a sorvegliare le aree verdi: vandali e malintenzionati le divelgono, mentre i clochard dormono sotto a quelle che nessuno controlla.

Sono tanti, questo è vero, i giardini e i parchi pubblici sparsi sul territorio comunale. Talmente tanti, forse, che senza guardarli globalmente viene da pensare (o sperare) che gli onnipresenti segnali di degrado siano solo episodi isolati. A metterli tutti insieme, in un dossier presentato oggi, ci ha pensato il gruppo cittadino di Sinistra Ecologia e Libertà: decine e decine di foto, scattate nelle varie aree verdi di Pescara, che testimoniano come la devastazione sia un fenomeno comune a centro e periferie. Sporcizia, graffiti, giacigli abusivi, immondizia e tutto quanto possa essere opera di vandali e frutto della mancata manutenzione.

NEL PARCO DI VIA LAGO DI CAPESTRANO

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Le altalene e i giochi per i bambini sono stati staccati dalle catene e dai supporti, rimangono solo molle che spuntano e sediolini pericolosamente penzolanti. I cancelli sono sfondati, i cestini o divelti o pieni fino a strabordare, la pavimentazione artificiale completamente dissestata, così come il campo di bocce per gli anziani, ormai solo un’aiuola incolta. Pulita, almeno questa, mentre le altre sono un tappeto di rifiuti.

IL PARCO DELL’INFANZIA DI VIA TAVO

a pochi passi nello stesso quartiere di Rancitelli, chiuso e vittima dell’abbandono totale: l’erbaccia sfiora i due metri e le cime degli scivoli, le siringhe testimoniano il passaggio dei tossicodipendenti, ciò che resta di un wc è invece il segno che la zona è usata come discarica, mentre l’edificio al centro del parco è ormai senza porte e lasciato in preda alle intemperie.

A SAN DONATO, NEI PARCHI DI VIA BASENTO E VIA RIO SPARTO

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sono le panchine e le fontane a versare nelle condizioni peggiori, insieme alle altalene dalle quali i seggiolini sono stati completamente asportati

LA RISERVA DANNUNZIANA

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Il parco più grande e importante della città, oltre che con i vandali ha dovuto fare i conti con il peso della neve. I rami spezzati e gli alberi da ripiantare sono il problema principale che ha interessato le istituzioni. Ma tutto il resto non è meno bisognoso di un rinnovamento radicale: il laghetto dei cigni è una pozza melmosa, l’orto botanico versa in uno stato indegno, non ci sono due metri di seguito delle recinzioni attorno al percorso vita che restino in piedi, e gli stessi attrezzi a disposizione dei tanti appassionati di fitness che vengono qui per fare sport sono pressoché inutilizzabili

IL PARCO FLORIDA E PIAZZA PRIMO MAGGIO

{webgallery}stories/media2010/pescara/degrado_parcoflorida_piazza1maggio{/webgallery}cuore centrale del centro, sono i luoghi preferiti dei clochard e degli spacciatori, anche in pieno giorno. Sono questi, anche secondo quanto riferito dai residenti, a mettere fuori uso le tante telecamere di sicurezza installate dal Comune. A decine, infatti, sono state spostate dagli obiettivi visivi prefissati, o addirittura divelte dai supporti e costrette a puntare meramente a terra. In altri posti in cui rimangono in piedi, come lungo la pista ciclabile del lungofiume, gestita dalla Provincia, gli occhi elettronici puntano a dovere, ma senzatetto e incivili che scaricano rifiuti abusivamente continuano ad installarci giacigli e discariche, facendo sorgere il dubbio che (sempre che siano accese) non ci sia nessuno a controllare quanto ripreso dalle telecamere.

Da qui la considerazione del consigliere comunale Giovanni Di Iacovo: “I parchi non basta inaugurarli, bisogna curarne la manutenzione con continuità e far si che vengano vissuti tramite iniziative, affinchè le famiglie portino i figli a passeggiare nei parchi e non nei centri commerciali. Gli fa eco Daniele Licheri, segretario cittadino di Sel: “E’ necessario riaprire un dibattito sulla gestione dei parchi pubblici, una possibilità potrebbe essere quella di coinvolgere i cittadini e le associazioni nella gestione  degli stessi per sensibilizzarli ulteriormente rendendoli protagonisti della cura del bene pubblico”. E se entrambi rimarcano come il Comune gestisca i parchi centrali e periferici come “parchi di serie A e parchi di serie B pericolosi e degradati”, a questi risponde il presidente della commissione Lavori Pubblici Armando Foschi, che proprio oggi è stato in sopralluogo al parco Florida di via Regina Margherita, dove è stata avviata la bonifica straordinaria: “Nei giardini più periferici, nonostante le ripetute gare d’appalto nessuna associazione ha voluto prendere in gestione perché la loro dislocazione sul territorio, via Tavo, via Lago di Capestrano, via Basento, li rende poco attraenti e appetibili”. Così non è per i parchi ‘in’, Villa de Riseis e Villa Sabucchi, da tempo in mano ad associazioni che le gestiscono. Oltre alla gestione, il problema della sicurezza resta dovere dell’amministrazione pubblica: riguardo al Florida, tante mamme hanno lamentato la presenza di clochard che, bottiglie di alcolici in mano, usano come dormitorio l’arena del parco dove siedono bambini e anziano. Altri residenti parlano di ‘bande’ di ragazzini soliti ad appartarsi negli angoli più nascosti del parco per strani traffici, per non parlare di quanti già all’alba scavalcano la recinzione bassa o da un varco aperto su via Regina Margherita per bivaccare rumorosamente nell’area, spesso anche con ‘effusioni’ chiassose. “Della problematica abbiamo già investito la Polizia municipale”, dice Foschi, “chiedendo l’immediata istituzione di un pattugliamento fisso all’interno del Florida per verificare il comportamento di tali gruppi di ragazzi, per far rispettare l’ordinanza antibivacco e anche le norme che regolano la conduzione dei cani all’interno del parco, spesso portati a correre all’esterno dell’area di sgambettamento”

TELECAMERE Wi-Fi SU TUTTA LA CITTA’.

La soluzione alla mancata sorveglianza l’ha proposta, sempre stamattina, l’associazione Arco Consumatori: una rete di telecamere collegata su una cosiddetta dorsale (un impianto su larga scala di proprietà, al contrario degli attuali hot-spot concessi da aziende provider) che il Comune potrebbe ottenere quasi senza costi. Affidando ad una Esco (Energy saving company), una società che gestirebbe la bolletta dell’elettricità pubblica per conto del Comune, fornendo paline per l’illuminazione con telecamere integrate. Sulle stesse verrebbe installata la connessione Adsl senza fili, che messa a disposizione della popolazione abbatterebbe i costi delle tariffe telefoniche. Alla sorveglianza delle vie pubbliche, così al riparo da qualsiasi contravvenzione, si assommerebbe anche la possibilità dei privati di mettere sotto controllo i propri appartamenti o negozi, mentre con un palmare connesso in rete, le forze dell’ordine potrebbero controllare a distanza le strade e le piazze o il traffico e gli accessi alle aree pedonali. Per Franco Venni, segretario nazionale, Walter Vallese, delegato tecnico di Arco, il Comune otterrebbe anche l’efficientamento energetico della rete elettrica, in quanto le leggi in materia disposte dal protocollo di Kyoto impone alle Esco di installare impianti a minor consumo ed emissioni luminose. La strategia è stata già adoperata dalle città di Asti e Civitanova Marche, e persino il ministro Passera ha espresso di voler investire su questi sistemi: “L’unico problema”, dicono Venni e Vallese, “è la farragine burocratica, l’assessore ai Lavori pubblici Del Trecco ha mostrato una certa apertura, ma pare che dalla Prefettura ci siano alcuni disaccordi per la concertazione che porta ad un necessario accordo generale tra istituzioni”.

 

Daniele Galli


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