Montesilvano, Di Mattia reagisce all’omofobia: ‘Voglio il registro delle coppie di fatto’

coppiedifattoMontesilvano. Potrebbe essere tra i primi Comuni d’Italia a istituire il registro delle coppie di fatto. Il sindaco della cittadina adriatica, Attilio Di Mattia, ha annunciato di voler proporre la discussione per l’istituzione al proprio Consiglio comunale, auspicando un filtro alle polemiche strumentali. Ma è ormai botta e risposta con il segretario regionale di Forza Nuova, solo ieri accusato di iniziative omofobe.

Ha avuto risonanza nazionale la polemica sorta dopo i manifesti affissi da Forza Nuova, recitanti “L’Italia ha bisogno di figli, non di omosessuali”. L’accusa, giunta da più parti, è stata quella di omofobia, non solo per il chiaro messaggio contenuto, ma anche perché i manifesti sono stati affissi provocatoriamente dai membri del locale partito di estrema destra praticamente di fronte ad un gazebo dove stavano facendo volantinaggio alcuni esponenti dell’Arcigay di Chieti. L’episodio si è verificato ad Ortona, ma il segretario regionale di Forza Nuova per l’Abruzzo è Marco Forconi, che fa base a Montesilvano, dove peraltro si è anche candidato alle ultime elezioni comunali. E tra le tante reazioni critiche sorte alle dichiarazioni di Forconi (“Per i gay l’omosessualità è normale, per noi è una patologia”) c’è stata anche quella del sindaco della cittadina adriatica, Attilio Di Mattia, che per tutta risposta ha annunciato di voler portare in Consiglio comunale la delibera di istituzione del registro delle coppie di fatto, chiedendo, “Nel rispetto delle idee di ognuno, una discussione franca, scevra da inutili polemiche e strumentalizzazioni, in cui al centro del dibattito vi sia la tutela dell’eguaglianza dei diritti”. “Il registro delle coppie di fatto”, sostiene il sindaco di Montesilvano, “è un provvedimento amministrativo di grande importanza simbolica che, inoltre, può garantire alle coppie non sposate di usufruire degli stessi servizi comunali riservati alle coppie sposate”. Di Mattia afferma poi voler così”tutelare le coppie omosessuali ed eterosessuali, in particolare le giovani coppie che una società moderna e civile non può emarginare nell’ambito dei diritti civili”. Spera, quindi, il giovane primo cittadino, di seguire gli esempi di Milano, Torino e Napoli e di far diventare la sua città “un esempio per le città abruzzesi, il centro della tutela dei diritti civili”.

Uno scontro ideologico e politico, quello tra Di Mattia e Forconi. Il primo ritiene le coppie dello stesso sesso che desiderano unirsi civilmente “persone che scelgono sempre più la convivenza”, e pertanto auspica una società che “guardi ai cittadini senza distinzioni basate sulla sessualità”. “Perchè se così non fosse”, commenta ancora, “sarebbe davvero tornare indietro in quel passato di cui ancora oggi ci vergogniamo”. Forconi, dal canto suo, afferma fermamente: “Noi rispettiamo la sessualità pur non comprendendo lo stare insieme tra persone dello stesso sesso perché siamo per l’ordine naturale delle cose, ma esprimiamo la nostra più totale contrarietà alle unioni civili, ai matrimoni e alle adozioni”. Ed è proprio il capo abruzzese di Forza Nuova a spostare il caso sul profilo politico. A di Mattia, che al Consiglio comunale chiederà sul Registro “un voto trasversale, non politico o partitico, ancorato alla realtà sociale attuale”, aggiungendo il desiderio di censura verso gli estremisti di destra, Forconi ribatte: “Capisco che su certe argomentazioni il Pd debba levare gli scudi per difendere una categoria che per loro significa un enorme bacino elettorale ma non posso non criticare la sua richiesta o volontà, davvero poco democratica, di censurare le mie parole. “Inoltre”, conclude sull’ufficializzazione delle unioni di fatto, “credo che ciò rientri nell’ambito di quelle decisioni che possono essere affrontate senza fretta, visto e considerato che il paese reale affonda sotto l’economia reale ed i primi a pagarne le conseguenze non sono le agenzie di rating o le multinazionali ma le giovani famiglie italiane che, molto spesso, si trovano ad affrontare un carovita con monoreddito e, in molti casi, nemmeno con quello”.

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