Pic-nic vietati a Rigopiano: “Troppo tardi”

Farindola. Pic-nic vietati ai margini delle macerie dell’Hotel Rigopiano: in vigore da dopo Ferragosto l’ordinanza del sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, mirata a limitare il fenomeno dei selfie sul luogo del dolore.

Il provvedimento, però, fa indignare il Comitato Vittime Rigopiano, composto dai familiari dei 29 deceduti sotto la valanga del 18 gennaio, che in una nota si dicono “letteralmente allibiti da una tale decisione solo alla fine della stagione estiva”. “Fin dal giorno della riapertura della strada”, prosegue la nota, “abbiamo contestato, anche in un incontro con i procuratori, il fatto che quella decisione avrebbe trasformato le macerie dell’hotel in un museo del macabro a cielo aperto con migliaia di turisti che ogni giorno si recano sul posto per curiosare, scattare fotografie e quindi bivaccare, trasformando il nostro dolore in un’attrazione turistica. Perché il sindaco non si è mosso prima? Probabilmente se avesse emesso prima quel decreto avrebbe impedito a migliaia di turisti di passare per Farindola, ponendo ancora una volta la sfrenata voglia di fare economia al primo posto rispetto al nostro dolore”.

“Inoltre”, aggiunge il comitato, “la stessa mano che ha firmato questo decreto ha firmato anche la concessione del chiosco al di sotto dell’albergo, sono due ordinanze completamente in contrasto fra loro, con un punto ristoro nelle vicinanze è impossibile non bivaccare. Le nostre perplessità sono rivolte anche a tutti coloro che, mentre nella settimana della tragedia hanno pianto davanti alla tv per la morte dei nostri cari,   in questi giorni hanno portato i propri figli a ridere e giocare là  dove tutto è accaduto”.
“Non serviva un’ordinanza per capire che a Rigopiano ci si può andare, ma solo per pregare per i nostri cari, portando a quel luogo, per noi sacro, il dovuto rispetto”, conclude il comitato, “Questo per noi è inaccettabile e ci chiediamo se il sindaco di Farindola sia ancora in grado di amministrare la cosa pubblica”.
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