Continua Velo City 2012. Il Comune di Pescara a Vancouver per promuovere la Ciclovia adriatica

velo-cityProsegue a ritmi serrati a Vancouver, in Canada, la conferenza sulla pianificazione ciclabile “Velo-City”, edizione globale 2012, promossa dall’European Cyclists’ Federation e dalle istituzioni locali. Tra i principali sponsor TransLink, l’autorità regionale del trasporto pubblico e la PBSC, società di bike sharing leader negli Usa, in Australia e in Canada.

 Dalle 8 alle 18 di ogni giorno, nelle sessioni plenarie e sub-plenarie, e nelle molteplici tavole rotonde che si tengono in contemporanea, si sussegue un bombardamento di dati, buone pratiche, progetti, analisi, risultati, confronti. E non si tratta, come qualcuno potrebbe pensare, di un appuntamento per romantici della bicicletta: il Velo-City è un luogo dove si fa politica, tecnica, militanza ma soprattutto “business”.

 E non sono soltanto gli espositori di attrezzature specializzate come gli eco-contatori o i cicloposteggi tra coloro che affollano l’ampio spazio espositivo loro dedicato, ad esserne convinti, ma anche, e soprattutto, quella grande fetta di pianificatori, progettisti, economisti, comunicatori – evidentemente olandesi e danesi in testa, ma anche britannici, francesi, tedeschi – che fanno parte della grande famiglia dei consulenti, individuali o in società, i quali non solo non risentono della crisi economico-finanziaria del momento, ma forti delle loro competenze specialistiche inossidabili, hanno sempre pronta la valigia in mano per andare a svolgere progetti in qualunque parte del mondo vengano chiamati.

 Tra i mille partecipanti da tutti il mondo, l’unico rappresentante di un ente locale italiano presente, è il vice sindaco del Comune di Pescara, Berardino Fiorilli, con delega alla mobilità. Dopo aver partecipato lo scorso anno al Velo-City di Siviglia, questa volta Fiorilli ha deciso di non perdere l’occasione per volare oltreoceano e prendere una serie di contatti a livello internazionale.

 Pescara, che ultimamente è salita agli onori delle cronache come città “nemica dei ciclisti” cerca di recuperare un ruolo fondamentale in quello che sarà il futuro delle nostre città, forte anche delle numerose associazioni pro-bici, sorte negli ultimi anni, e del successo della “Biciclettata Adriatica”, che il 3 giugno ha raccolto, sulla costa abruzzese, oltre 500 persone che chiedevano il completamento della “Ciclovia Adriatica”, percorso ciclopedonale costiero che parte da Ravenna per raggiungere S.Maria di Leuca.

 “E’ un momento favorevole a Pescara per la mobilità ciclistica – dichiara il vice sindaco Fiorilli – per cui credo che ci siano le condizioni per organizzare un convegno nazionale sulla Ciclovia Adriatica, l’itinerario di Bicitalia che attraversa da nord a sud la nostra città. Tra i primi relatori che mi vengono in mente, sicuramente la Regione Abruzzo che potrà illustrare – tra l’altro – lo stato di discussione in Consiglio della proposta di legge regionale sulla ciclabilità, la cui approvazione potrebbe dare una svolta determinante all’intero territorio abruzzese. Chiameremmo sicuramente anche le Marche ma soprattutto la Regione Puglia, già attiva sugli itinerari ciclabili di Bicitalia e che proprio recentemente si è contraddistinta per aver proposto, in occasione di un’audizione parlamentare sulle reti transeuropee di trasporti TEN -T, sia di inserire tra le azioni prioritarie e strategiche anche la rete ciclabile transeuropea EuroVelo, sia di far arrivare il Corridoio transeuropeo Adriatico, che al momento si ferma a Ravenna , fino a tutta la Puglia, passando quindi anche per l’Abruzzo. E questo potrebbe voler dire far diventare automaticamente la Ciclovia Adriatica un itinerario ciclabile transeuropeo. Ma è meglio non correre per il momento, facciamo una cosa per volta”.

 Un appello, quindi, anche alla Regione, per l’approvazione della Legge Regionale sulla mobilità ciclistica, ormai ferma da due anni negli uffici regionali; una legge che potrebbe, da sola, dare l’impulso per il completamento infrastrutturale ciclistico della nostra regione per farla rientrare, a tutti gli effetti, in quel circuito europeo di buone pratiche che può, sicuramente, aiutare a superare la crisi che attanaglia il nostro Paese.

 

Raffaele Di Marcello

 

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