Pescara, sfratti dalle case popolari di Rancitelli: abusivo minaccia di gettarsi dal balcone

rancitelli_ferrocavalloPescara. La città li ha chiesti a gran voce, e gli sfratti degli abusivi dalle case popolari sono arrivati. Quattro famiglie che avevano occupato senza permesso altrettanti appartamenti dell’Ater in via Tavo, nel ‘ferro di cavallo’ di Rancitelli, sono state sgomberate questa mattina. Inevitabile la tensione: una donna ha anche minacciato di gettarsi dal balcone.

Era stata una delle principali richieste urlate in faccia al sindaco Albore Mascia nella manifestazione cittadina che domenica 6 maggio aveva portato in piazza Italia oltre 1000 persone indignate contro l’impunita presenza criminale in città: cacciate gli abusivi dalle case popolari. E dopo mesi di inerzia, in cui solo il Comune aveva sgomberato dai propri appartamenti popolari chi vi risiedeva senza permesso, l’Ater si è mossa questa mattina, grazie alla comunicazione arrivata lunedì dalla Regione Abruzzo, che ha deciso di dirottare il 99 per cento dei 100mila euro stanziati per il fondo sfratti su Pescara, consapevole della situazione a rischio sotto il profilo della sicurezza che si vive nel capoluogo adriatico.

Quattro appartamenti di proprietà dell’Agenzia territoriale per l’edilizia residenziale in via Tavo, nel popolare e tristemente noto rione del ‘ferro di cavallo’ di Rancitelli, sono stati liberati da altrettante famiglie che li avevano occupati. Gli sfratti, ai civici 171, 181 e 183, sono stati eseguiti dagli operati dell’Ater, scortati dagli agenti Polizia municipale, coordinati dal maggiore Danilo Palestini, con Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, e poi medici con autoambulanze al seguito, pediatri e ginecologi, Vigili del Fuoco, operatori della Attiva per la bonifica dei rifiuti e le ditte di trasloco.

Un appartamento al civico 171, 60 metri quatrati al piano rialzato, è stato trovato vuoto, e non solo privo degli occupanti: dai locali mancavano le finestre e le porte, la caldaia e i termosifoni per il riscaldamento, tutti portati via illecitamente da chi, forse in allerta dopo l’allarme scattato all’indomani dell’omicidio dell’ultras 24enne Domenico Rigante, aveva già avvertito la necessità di dover scappare. Chi non è scappato, invece, è stato uno degli abusivi che, quando gli agenti hanno bussato alla porta del quarto piano al civico 183 per sfrattarla, ha cercato di opporsi, arrivando perfino a minacciarsi di gettarsi dalla finestra: la presunta titolare dell’appartamento, 79 metri quadri condivisi con altri 4 adulti, si è barricata per ore sul piccolo balcone, ma dopo una lunga trattativa con la Polizia Municipale ha desistito permettendo lo sgombero dei locali.

Abusivi agli arresti domiciliari: impossibile sfrattarli. “Lo avevamo promesso ai cittadini e stiamo mantenendo fede al nostro impegno: a Pescara vige esclusivamente la legge dello Stato e delle Istituzioni, chi sbaglia paga e non esiteremo un attimo pur di far rispettare le regole”: è il commento del sindaco Luigi Albore Mascia e dell’assessore alla Politica della Casa Isabella Del Trecco. Peccato che il rispetto delle regole vada a cozzare con la burocrazia ‘irrispettosa’ verso se stessa e verso il ripristino della legalità. In uno dei due appartamenti situati al numero civico 181, 79 metri quadrati al sesto piano dove vivono due adulti e tre minori, lo sfratto è stato reso impossibile dalla misura restrittiva in vigore sui due coniugi, entrambi rom, entrambi agli arresti domiciliari presso quell’appartamento:  nemmeno l’intera mattinata passata sulle carte e sui faldoni del tribunale ha permesso alla Procura di revocare il provvedimento, così che Ater e Comune non sono potuti rientrare in possesso  dell’appartamento. Resterebbe da chiedersi come mai, al momento di assegnare il domicilio dove far scontare la pena, nessuno si sia preoccupato di verificare l’effettiva regolarità della residenza.

Le imprese dei traslochi stanno ora completando lo svuotamento degli alloggi dal mobilio che temporaneamente verrà sistemato nei depositi comunali in attesa di essere ritirati dai legittimi proprietari. “E’ stato un putiferio”, ha commentato l’assessore Del Trecco, “ora abbiamo già allertato le famiglie che subentreranno agli inquilini abusivi e che entro stasera, non appena avremo ricevuto i decreti di dissequestro, potranno entrare nelle case per evitarne la rioccupazione, case dove l’Ater ha già provveduto a cambiare portoni e serrature”. Sempre in mattinata è stato sgomberato anche un garage dell’Ater in via Lago di Capestrano, anch’esso occupato abusivamente da due adulti e utilizzato come appartamento: “I due vivevano in una situazione di estrema difficoltà anche igienico-sanitaria che ha richiesto l’intervento degli assistenti sociali del Comune che hanno ora sistemato temporaneamente i due in una struttura d’accoglienza. Ovviamente le operazioni non sono concluse e proseguiranno nelle prossime ore”, conclude l’assessore.

 

Daniele Galli

 



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