Pescara, il capo ultrà: non si convive con i rom, se ne devono andare-VIDEO

mimmonobilerangerPescara. “Aver ammazzato un ragazzo come un cane” è l’ultima goccia che fa traboccare il vaso dell’intolleranza e Mimmo Nobile, storico capo della tifoseria pescarese, lancia l’ultimatum dalle telecamere di Sky contro i Rom: “Se ne devono andare, se non ci penseranno le istituzioni lo farà la gente”. Dopo l’omicidio di Domenico Rigante, la tensione in città si taglia con il coltello.

Parole dirette, tagliate con l’accetta, un messaggio forte e chiaro lanciato da Mimmo Nobile, capo ultras dei Pescara Rangers 1936. Una figura carismatica, seguita da tutta la Curva Nord in tante ‘battaglie’, e dalla frangia più agitata anche in quelle meno sportive. Ma questo pomeriggio, intervistato da Sky tg24, Nobile ha rinunciato ai toni urlati solitamente usati per lanciare i cori, e con una fredezza e una calma inquietante ha spiegato tutto il senso dell’ultimatum di cinque giorni lanciato questa mattina alle istituzioni con lo striscione steso davanti al Municipio e le motivazioni della manifestazione popolare convocata per domenica, dove si attendono migliaia di pescaresi e anche membri delle tifoserie di tutta Italia.

Nobile ha parlato dei rom come gente altra dai pescaresi, con i quali da decenni la città non riesce più a convivere; profondo il disprezzo rivolto alla comunità nomade: “Hanno cinque giorni per cacciarli, altrimenti ci penserà la gente. Altre soluzioni non ce ne sono, qua non esiste più convivere con ‘sta gente. Hanno ammazzato quel ragazzo come un cane, quindi le istituzioni devono dargli quello che si meritano, non ci possiamo compromettere noi”, afferma rivolgendosi alle istituzioni. Poi rimarca a denti stretti: “Tutta la città deve scendere in strada per dimostrare lo schifo che abbiamo di questa gente”, evidenziando ancora una volta come poco di pacifico ci si potrà aspettare in città nei prossimi giorni.

 

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Daniele Galli


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