Scafa, è fuori pericolo il giovane accoltellato in casa

ospedaleChietiScafa. E’ fuori pericolo M.A,. l’uomo di 31 anni originario di Cerignola e residente a Scafa, accoltellato ieri mattina, nella sua abitazione da tre uomini. Il giovane è ancora ricoverato all’ospedale di Chieti, dove ieri è stato sottoposto ad un intervento chirurgico.

I medici hanno riscontrato ferite multiple da arma da taglio al tronco, alla gamba e a un braccio. I sanitari, inoltre, hanno localizzato una lesione all’altezza del polmone sinistro e un versamento pleurico. La prognosi è di 20 giorni. Gli aggressori, che parlavano con un accento locale, dopo aver forzato la porta, si erano introdotti in casa e avevano colpito la vittima con un coltello. I malviventi, accusati di tentato omicidio aggravato e violazione di domicilio aggravato, sono fuggiti e sull’episodio stanno indagando i carabinieri di Popoli, diretti dal capitano Pasquale Del Giudice. All’origine del gesto potrebbe esserci una vendetta maturata nell’ambito del traffico di droga. Il 31enne, infatti, ha precedenti legati allo spaccio di sostanze stupefacenti.

 

Arrestati un italiano e un senegalese. I carabinieri della compagnia di Popoli hanno arrestato due persone, un italiano e un senegalese, accusati del tentato omicidio del 31enne di Cerignola. Si tratta di Domenico De Clerico Di Pillo, 37 anni di Tollo, da poco scarcerato, e un suo amico, Leopold Diame, 32 anni nato in Senegal e residente a Tollo. I due sono stati rinchiusi in carcere a Chieti mentre si cerca ancora il loro complice. Era stata la stessa vittima, subito dopo l’accoltellemanto, ad indicare ai carabinieri l’identità dei due aggressori parlando di uno di loro come di “Domenico di Tollo detto il biondo”, mentre dell’altro ha detto che si tratta di un uomo di colore che, solitamente, circola insieme al primo. I militari dell’Arma hanno quindi perquisito la coppia e in un magazzino, all’interno del quale c’è una lavatrice, hanno trovato degli indumenti, ancora bagnati, con delle piccole macchie, presumibilmente di sangue, che potrebbero essere stati indossati dai due al momento dell’aggressione. Il ferito, invece, che si è risvegliato in ospedale dopo un intervento chirurgico, ha sfogliato due album di foto mostrate dai carabinieri e ha riconosciuto i due.

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