Pescara, Testa sbotta contro l’Ispra: il dragaggio verso la Corte dei Conti

testaPescara. Colma la misura dell’attesa, il commissario straordinario per l’emergenza portuale Guerino Testa, sbotta contro l’Ispra e l’interminabile attesa per le controanalisi che dovrebbero appurare la presenza di Ddt nel fondale da dragare nel porto, minacciando il ricorso alla Corte dei Conti per il danno causato dalla stasi senza fine.

Dopo quasi due mesi dall’intervento dell’Ispra, che avrebbe dovuto fornire la verità sulle analisi del fondale della darsena commerciale del porto di Pescara, il commissario straordinario Guerino Testa manifesta tutto il proprio sconcerto per l’attesa che sembra non avere fine, e senza una risposta che possa sbloccare la drammatica situazione supera il limite della pazienza e attacca l’Istituto superiore di ricerca ambientale incaricato dal ministero, affidando l’amarezza ad una lettera che parla da sola. “Pare impossibile, ad oggi, sapere se nella darsena del porto di commerciale di Pescara ci sia o meno il Ddt. L’Ispra, che il 13 gennaio scorso si è impegnata a fornire un giudizio rapidissimo a riguardo come organo super partes, non si è ancora pronunciata definitivamente a riguardo e nei giorni scorsi si è rivolta all’Istituto superiore di sanità per effettuare un nuovo esame del materiale della darsena stessa. Il mistero sul Ddt, se così lo vogliamo definire, è ancora fitto, e come commissario straordinario del dragaggio mi trovo nel mezzo di una disputa tecnico-scientifica che appare non solo incomprensibile ma anche assurda e che sta generando un inaudito prolungamento dell’attesa”.

Non solo la presa di posizione dell’istituzione incaricata a risolvere l’emergenza, ma Testa esprime anche la condivisione del dramma vissuto da chi di mare ci vive e con il porto bloccato non riesce più a vivere. Testa si scaglia contro il sistema del cane che si morde la cosa: la lentezza nell’azione ha generato l’emergenza, sistemata con lentezza ulteriore e aggravata da fattori esterni, anche questi gestiti con estrema staticità e che stanno trasformando l’emergenza in paralisi irreversibile: “Il dilatarsi dei tempi genera, a sua volta, problemi a non finire”, dice il commissario, “A rimetterci sono la marineria, gli operatori commerciali e l’intero indotto a cui continua ad andare tutta la mia solidarietà e la mia comprensione nella consapevolezza, però, che ho lavorato e sto lavorando quotidianamente e ininterrottamente nel pieno rispetto della legge e delle procedure, supportato da tutti gli enti pubblici deputati ad esprimersi in questo delicatissimo ambito e seguendo pedissequamente le indicazioni di Arta, Ispra, Ministero dell’Ambiente e Protezione civile e, ovviamente, sulla scia di una ordinanza della Presidenza del Consiglio dei ministri”. Insomma, il commissario è insabbiato dagli organi superiori e dalla procura che, per sbloccarsi, attende i risultati di analisi che sembrano non voler arrivare. E molto probabilmente, quando arriveranno, il dragaggio non potrà essere effettuato a causa dell’imminente stagione balneare; oppure effettuato parzialmente, con il risultato che, a settembre, quel poco di fondale asportato si sarà già depositato nuovamente.

Infine, chi pagherà il conto di quanto già appaltato in passato, seppur bloccato dai sigilli della procura aquilana? ”In questa fase”, annunciaTesta, “considerata la mancanza di chiarezza su chi ha sbagliato cosa, e preso atto del fatto che non si riesce a chiarire se il Ddt sia o meno presente nella darsena commerciale per poi procedere con il dragaggio, sto prendendo in considerazione la possibilità di presentare una relazione circostanziata alla Corte dei Conti per valutare il danno erariale provocato da questa vicenda inenarrabile e far emergere eventuali responsabilità. Non si può dimenticare, infatti, che tutto il lavoro svolto fino ad oggi dovrà essere liquidato”. E’ tempo di agire, subito; lo spazientito commissario preme al fianco di chi siede sopra di lui, convocando per domani a Roma, è stata convocata “l’ennesima riunione tecnica: era stata fissata per il 13 marzo ma ho chiesto di anticiparla perché non c’è assolutamente più tempo da perdere. Uno spirito che tutti dovrebbero condividere”, conclude Guerino Testa.

Il Pd chiede un Consiglio provinciale straordinario.

Il gruppo pd alla Provincia di Pescara ha richiesto la convocazione di un consiglio straordinario sul tema “Dragaggio del porto canale di Pescara”, che si terrà nei prossimi giorni.“Dopo mesi di collaborativo silenzio, attesa e fiducia – ha dichiarato Antonio Di Marco, capogruppo pd della Provincia di Pescara -, perché eravamo convinti che le critiche e le pressioni non avrebbero certo accelerato il processo del dragaggio del porto, adesso è arrivato il momento di una presa di coscienza forte da parte del commissario straordinario, nonché presidente della Provincia, Guerino Testa. Abbiamo richiesto questo consiglio straordinario perché la notizia apparsa oggi sui quotidiani locali, in merito al rinvio delle operazioni di escavazione dei fondali del porto canale del capoluogo adriatico al prossimo autunno, ci prefigura un futuro drammatico per l’intera città e provincia di Pescara. Vogliamo capire quanto e cosa è stato fatto finora e se c’è stata qualche mancanza. Si poteva fare di più? Testa, nonostante avesse e abbia in mano poteri straordinari per intervenire, non è riuscito a risolvere il problema e lo scalo, intorno al quale ruota una grande fetta dell’economia territoriale, è in ginocchio. Forse sarebbe il caso, a questo punto, che Testa facesse un passo indietro”, conlcude Di Marco, “e rimettesse ad altri il mandato di commissario”.

 

Daniele Galli


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