Montesilvano, Strada parco al buio tra vetri rotti e rifiuti: la denuncia di Di Sante

Montesilvano. Pensiline degli autobus vandalizzate, illuminazione pubblica non funzionante e cassonetti traboccanti di rifiuti sulla strada parco.

E’ la segnalazione di Corrado Di Sante, segretario provinciale di Prc-Se, che con una nota stampa comunica: “La strada parco a tutt’oggi è l’unico spazio libero dalle auto tra Montesilvano e Pescara, per questo molto frequentato, basta fare una passeggiata in questi giorni per rendersene conto, eppure la vita di pedoni, ciclisti, grandi e piccoli è messa a dura prova”.

“La pessima scelta di installare pensiline in vetro e il vandalismo fanno sì che puntualmente una pensilina vada in frantumi con il consueto tappeto di vetri a terra, come accaduto in questi giorni all’incrocio con Via Marinelli a Montesilvano, dove per non farci mancare nulla puntualmente i cassonetti per la raccolta rifiuti, posti all’imbocco della Strada parco (lato nord), traboccano con annessa discarica, insomma una bella cartolina a pochi passi dal mare, in questi giorni di festa”.

Riguardo all’illuminazione, Di Sante afferma: “È davvero incredibile che dopo l’elettrificazione (sono comparsi cartelli, quasi su ogni palo) il tratto di Strada Parco tra Via Marinelli e Viale Europa è tutt’ora al buio. In quel tratto l’illuminazione sulla Strada parco-Viale della Liberazione è l’unica illuminazione visto che è stata da anni rimossa l’illuminazione nella strada, traversa di Via Marinelli, che corre parallela alla strada Parco, con numerose case e i condomini lasciati al buio”.

“Perché l’ultimo tratto della Strada Parco-Viale della Liberazione è ancora al buio? Cosa attendono il sindaco Maragno e il presidente Tonelli di TUA per accendere i lampioni? Chi deve occuparsi della sostituzione dei tanti lampioni rotti nel tratto Via Marinelli – Le Naiadi? Perché non si procede a sostituire i lampioni rotti?”

“L’appalto sulla strada parco è un’enorme buco nero, dalla mancata trasparenza al fallimento della ditta che avrebbe dovuto fornire i mezzi, passando per il mancato abbattimento delle barriere architettoniche”.

“Rifondazione Comunista, ambientalisti e comitati avevano denunciato per tempo le enormi incongruenze, Regione, Comuni ed ex GTM avrebbero fatto bene a ravvedersi invece di proseguire con un progetto fallimentare e sprecare un fiume di denaro pubblico”.

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