Pescara, comunicare sui social: il limite tra lavoro e vita privata

Pescara. Il limite tra realtà professionale e vita privata nell’era della comunicazione sui social è stato il tema al centro del convegno ‘La comunicazione digitale e le implicazioni giuridiche, professionali e deontologiche’, organizzato dal collegio provinciale Ipasvi (Infermieri Professionali, Assistenti Sanitari, Vigilatrici d’Infanzia).

All’incontro, tenutosi nella Sala consiliare del Comune, oltre al presidente di Ipasvi, Irene Rosini, hanno partecipato relatori di primo piano, quali Annalisa Silvestro, enatrice e consigliere della Federazione nazionale Ipasvi; Pietro Giurdanella, presidente collegio Ipasvi di Bologna e coordinatore infermieristico Ausl Sant’Orsola Malpighi; Claudio Torbinio, amministratore e fondatore del blog My Salute.biz e infermiere al Trauma Center, Ospedali riuniti di Ancona; Pio Lattarulo, professore di Etica e bioetica e dirigente delle Professioni sanitarie alla Asl di Taranto; Giuseppe Croari, avvocato del Foro di Bologna e esperto in Diritto dell’informatica e delle nuove tecnologie; Rita Maricchio, responsabile social network FNC IPASVI e dirigente delle Professioni sanitarie dell’azienda ospedaliera universitaria di Ferrara.

“I problemi derivanti da un uso errato degli strumenti di comunicazione sono tantissimi”, ha evidenziato Irene Rosini, presidente provinciale IPASVI Pescara. “Attraverso i social network, in particolare, si può inavvertitamente violare la privacy del paziente, danneggiare l’azienda sanitaria nella quale si presta servizio o lo stesso collega di lavoro. È per questo che bisogna sempre prestare attenzione a cosa si scrive su Facebook”.

“Al contrario, se utilizzati nella maniera opportuna, questi strumenti rappresentano un valido alleato nella comunicazione istituzionale, poiché aiutano a valorizzare l’immagine e la percezione collettiva della figura dell’infermiere”.

L’incontro è stato preceduto dall’assemblea degli iscritti del collegio Ipasvi di Pescara, durante la quale sono state ripercorse le attività effettuate nel 2016 ed è stato proiettato un filmato per ringraziare il personale del 118 per l’impegno profuso durante le emergenze, in special modo durante i giorni della tragedia dell’Hotel Rigopiano.

Ad aprire i lavori della giornata di formazione è stata la senatrice Annalisa Silvestro, che ha affrontato i nodi della comunicazione istituzionale e politica;

Pietro Giurdanella ha relazionato sul tema social media e aggregazione professionale, proiettando una carrellata di errori comuni che quotidianamente un infermiere commette attraverso Facebook: dalle foto di gruppo scattate in corsia, magari al termine del proprio turno di lavoro o durante una pausa, alla spiegazione dettagliata dell’intervento appena effettuato, con tanto di documenti sanitari contenenti i dati sensibili dei degenti, dai selfie con i bimbi appena nati, che violano il principio della presa in carico del paziente, alle immagini in sala operatoria al termine di un’operazione;

Claudio Torbinio ha affrontato i rischi e le opportunità offerti dalla comunicazione digitale: “La rete è schizofrenica, ma non possiamo etichettarla come uno strumento positivo o negativo in senso assoluto: tutto dipende dall’uso giusto o sbagliato che ne possiamo fare. Tutti noi abbiamo un bisogno insito di comunicare, ma la scienza dei social network è molto più recente rispetto alla epidemiologia e il suo impatto sulla salute è tutto da studiare”.

Le implicazioni giuridiche dei social tra privacy, rispetto del segreto professionale e segretezza sono state scandagliate da Giuseppe Croari, mentre Pio Lattarulo ha parlato di social media e implicazioni etico deontologiche.

Infine l’incontro si è concluso con il contributo di Rita Maricchio attraverso l’intervento ‘La comunicazione e i social media: linee guida per un corretto utilizzo in ambito professionale’.

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