Montesilvano, dai domiciliari al carcere. Gestore centro massaggi hard nei guai

Montesilvano. Nonostante gli arresti domiciliari, in barba al divieto di avere contatti telefonici e telematici con persone diverse dai conviventi, ha telefonato alle dipendenti dando loro indicazioni per attenuare la sua posizione giudiziaria, ma i Carabinieri lo hanno scoperto. Nuovi guai per S.C., 25enne di Agnone, arrestato lo scorso 24 febbraio insieme a M.D.Q. (37), per aver trasformato il centro massaggi che gestivano, a Montesilvano, in una casa a luci rosse. Il giovane è finito in carcere.

I militari dell’Arma della Compagnia di Montesilvano, agli ordini del capitano Vincenzo Falce, dopo aver eseguito le due ordinanze di custodia cautelare nell’ambito dell’operazione ‘Hanima’, proseguendo le indagini ed ascoltando le massaggiatrici del centro di massaggi orientali Tantra, hanno appurato che il giovane, nonostante il divieto di contatti con l’esterno, ha telefonato alle operatrici per alleggerire la sua posizione, utilizzando una sim card intestata alla madre ed attivata lo stesso giorno dell’arresto.

Il 28 febbraio i Carabinieri hanno perquisito l’abitazione del giovane ed hanno trovato e sequestrato il cellulare. I militari, nel pomeriggio, hanno quindi eseguito nei confronti del 25enne un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip Antonella Di Carlo, su richiesta del pm Gennaro Varone.

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