Pescaraporto: il Tar rispedisce il Waterfront al Consiglio comunale

Pescara. Il Tar ha bocciato, ieri, il ricorso presentato dalla società Pescaraporto: sarà, dunque, il consiglio comunale a dover decidere il futuro del progetto che prevede la costruzione di alcune palazzine a ridosso del porto turistico.

Sarà quindi il Consiglio comunale a decidere per la concessione del cambio di destinazione d’uso al Waterfront degli imprenditori Milia e Mammarella: inizialmente previsti uffici e spazi commerciali, diventati poi residenze e spazi professionali.

I giudici del tribunale amministrativo regionale, infatti, hanno sentenziato come “infondata” la domanda di annullamento del provvedimento comunale risalente al giugno 2016, non considerando buona nemmeno la formula del silenzio-assenso sperata dai costruttori: per questi, cioè, il dirigente dello Sportello unico per le attività produttive, Gaetano Silveri, non avrebbe risposto nei termini alla richiesta di cambio di destinazione. In quest’ultimo, però, ci sarebbe stata la volontà di appellarsi alla decisione dell’Assise civica.

In aula, ora, si giocherà la battaglia politico-ambientalista per il destino di una delle ultime aree a ridosso del mare rimaste libere. Intanto il centro-destra gioisce: “E’ stato sufficiente attendere alcune settimane per far emergere chi aveva ragione e chi aveva torto”, commenta il capogruppo di Forza Italia Marcello Antonelli, “: la competenza del pronunciamento sulla trasformazione della destinazione urbanistica delle aree sul lungomare sud spetta al Consiglio comunale.A questo punto è evidente che non ci sono ulteriori scappatoie: la delibera deve arrivare subito in aula, anche se immaginiamo”, conclude, “che la vicenda giudiziaria non si chiuda qui e che, probabilmente, ci sarà un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato”.

 

 

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