Pescara, discarica abusiva di eternit a Colle Orlando

eternitcollerolando2Pescara. Lastre di eternit abbandonate per strada. Da alcuni giorni una discarica di scarti di lavorazione edile, tra cui abbondanti quantità del materiale composto d’amianto, giace al ciglio di strada Colle Orlando, la collina che sovrasta il quartiere di San Donato.

Colle Orlando, macchia verde sulla cintura sud-ovest di Pescara, che guarda dall’alto la periferia di San Donato e la separa da quella di Fontanelle, coprendole le spalle dalle antenne di San Silvestro. Terreni agricoli, qualche vigna, stazzi incolti e tante villette sorte come funghi, che in pochi anni hanno trasformato una zona rurale in residenziale. Ma del profilo del colle, ciò che non è cambiato sono le tante viuzze che si arrampicano e si srotolano su e giù per i pendii, coperti da una vegetazione talmente fitta da non immaginarsela all’interno dei confini di un comune come Pescara. Scenario suggestivo, ma anche ideale per coprire le malefatte di qualche malintenzionato che, molto probabilmente aiutato dall’isolamento e dal buio, ne ha approfittato per abbandonare sull’erba gli scarti dei lavori di un cantiere edile: calcinacci, mattonelle, tubature, sacchi e scatoloni vuoti, ma soprattutto eternit. Sei lastroni apparentemente integri e vari frammenti sezionati e spaccati in piccole parti, residuo della vecchia copertura di qualche garage; la malsana tecnica di costruzione, risalente a qualche decennio fa, quando ancora si ignoravano i danni ambientali e sanitari che scaturivano dalla dispersione delle fibre di amianto contenute in questo materiale, si protrae oggi con l’illecito smaltimento. Seguire, infatti, le corrette procedure per l’eliminazione dell’eternit viene a costare quasi sempre più dell’intero processo di ristrutturazione di una vecchia casa; e così, il furbetto di turno, senza farsi scoprire, toglie l’eternit dal vecchio stanzino e lo getta nel primo fossato senza farsi vedere. Nascono, poi, i contenziosi tra chi deve smaltire (assumendosene i costi) quei materiali, e tra il rimpallo di responsabilità istituzionale, l’eternit rimane li a deteriorarsi e a disperdere nell’aria il suo contenuto nocivo, aiutato dal vento e dalle intemperie. Il particolare curioso di questa discarica, posta al bivio tra strada Colle Orlando e strada Colle Santo Spirito, a due passi proprio da un cantiere privato, è la sua artigianale messa in sicurezza: il tipico nastro bianco e rosso di segnalazione che ‘fascia’ i rifiuti e due stecche di ferro che assicurano i lastroni al terreno, grazie ad un fissaggio effettuato alla meglio con dei buchi nel muraglione di cemento posto alle spalle della discarica, non raccontano il solito tentativo di ‘scarico e fuga’ illegale, bensì le gesta di una mano esperta. Porre il parallelo tra laeternitcollerolandoframmento discarica e il cantiere issato a pochi metri sarebbe fin troppo facile, né sarebbe confermato da chi, già giovedì scorso, si è accorto dell’eternit abbandonato. Certo è che una discarica abusiva recintata dallo scaricatore abusivo stesso non si era mai vista.

 

Daniele Galli


Impostazioni privacy