Il Botellón contagia Cugnoli

botellonPescara. Dopo il grande party che ha portato 5mila ragazzi sulla spiaggia dell’Arena del Mare di Pescara, nella notte tra il 4 e il 5 giugno scorso, la febbre del Botellón, la festa spagnola libera e libertina alimentata dal passaparola di Facebook, contagia anche realtà più piccole come i paesini della provincia. Sul social network è stato organizzato lo stesso evento per questo sabato a Cugnoli, ma l’esito appare improbabile.

Non arriveranno ad essere 5mila come a Pescara i pochi ragazzi che finora hanno aderito all’invito elargito su Facebook da un giovane studente di Cugnoli, ma hanno raccolto ugualmente lo spirito festaiolo che dalla Spagna ha contagiato l’Italia e, ora, anche l’Abruzzo. Dopo l’evento (e le successive polemiche) del 5 giugno a Pescara, sono in pochi a non sapere cos’è un botellón; la voce è arrivata anche nel piccolo paese della provincia pescarese, dove in 47, per ora, si apprestano a ritrovarsi sabato sera alle 23:00 sotto le mura di Cugnoli per festeggiare con “2 botellón da bere, e poi chitarre, jambè, batterie, tamburi, nacchere, fischietti ed ogni tipo di aggeggio che produca suono”, come si legge nelle informazioni scritte sulla pagina dell’evento.

Una pagina che lascia già trapelare gli esiti: “Botellón, questa volta si fa”, è il titolo che ricorda il fallimento del tentativo effettuato dagli stessi ragazzi di Cugnoli qualche tempo fa, al quale non partecipò nemmeno lo stesso organizzatore: “L’altra volta l’ho buttata così per scherzo ma mi hanno detto che tutti la volevano fare, anzi che qualcuno c’era ed allora adesso la proponiamo per bene”, si giustifica l’organizzatore. “Io porto 2 quintali di pomodori cosi tutti potremo fare le buttijett (bottiglie di conserva di pomodoro Ndr.)”, gli risponde con spirito bucolico un altro ragazzo.

 

Daniele Galli

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