Pescara, protestano i lavoratori della Soget: “No alla riforma fiscale”

Pescara. Manifestazione dei lavoratori della Soget, società di riscossione dei tributi Locali, davanti alla Prefettura di Pescara per dire no alla riforma fiscale e lanciare l’allarme sul rischio della perdita del posto di lavoro per i dipendenti delle agenzie di riscossione. Una rappresentanza ha incontrato il prefetto Francesco Provolo.

“Siamo qui – afferma il segretario generale Filcams Cgil Pescara Lucio Cipollini – per protestare contro la riforma fiscale che, tra l’altro, prevede la chiusura di Equitalia e la creazione della nuova agenzia nazionale di riscossione tributi che si occuperà anche di riscossione di tributi locali. Ma mentre per i lavoratori di Equitalia sono giustamente previsti tutela occupazionale e passaggio alla nuova agenzia, le società locali di riscossione sono escluse e i lavoratori rimarrebbero senza lavoro. Diciamo no a questa concorrenza sleale e per la disparità di trattamento. Al prefetto chiediamo di farsi portavoce presso il Governo delle nostre rivendicazioni”.

“Questa è una vertenza importante perché riguarda solo a livello abruzzese 600 lavoratori (150 solo della sede di Pescara) – dice Davide Frigelli, Fisascat-Cisl Abruzzo Molise – Parliamo di addetti full time e di redditi familiari che sarebbero compromessi. Chiediamo che a questi lavoratori venga riservato lo stesso trattamento dei lavoratori delle Agenzie nazionali. Equitalia si ritrova ricollocata in un ambito più grande, quello dell’Agenzia delle Entrate, mentre non si è pensato al resto dei lavoratori”.

“Riteniamo che il primo passo sia chiedere ai deputati abruzzesi un primo incontro, alcuni ci hanno già detto di sì – aggiunge Mario Miccoli, segretario regionale della Uil Tucs Abruzzo – Non possiamo permettere che si lascino per strada queste persone e queste famiglie, in un territorio come quello abruzzese che a livello occupazionale ha già dovuto pagare un prezzo alto. Non si possono ricollocare queste persone in altri settori, ma devono essere salvaguardati a monte”.

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