Pescara. Un convegno per sensibilizzare al Si per il referendum costituzionale sponsorizzato dall’Ordine degli avvocati di Pescara. Colletti (M5S) insorge e interroga il Ministro della Giustizia: “Ci dica se lo ritenga normale”.
Il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Pescara ha pubblicato sul proprio sito ufficiale, un evento organizzato dalla Consulta delle Professioni della CCIAA di Pescara dal titolo “La riforma della Costituzione della Repubblica Italiana” con relatori il professor Giuseppe Marazzita, Ordinario di Diritto Costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Teramo, e la senatrice Federica Chiavaroli, soggetti apertamente schierati a favore del “Sì” nella consultazione referendaria del prossimo 4 dicembre.
«E’ palese agli occhi di tutti, che il convegno pubblicizzato sul sito del consiglio dell’ordine degli Avvocati di Pescara non abbia un carattere meramente descrittivo e informativo della riforma costituzionale ma» afferma il deputato del Movimento 5 Stelle Andrea Colletti «al contrario è una inequivocabile sponsorizzazione alle ragioni del “SI” visti i relatori invitati».
«Inoltre per pubblicizzare questa iniziativa – prosegue Colletti, che ha ricevuto a sua volta l’invito in quanto avvocato iscritto presso il Consiglio dell’Ordine di Pescara – il Consiglio dell’Ordine si è avvalso della propria newsletter, con ciò utilizzando abusivamente tutti i contatti e-mail contenuti nella banca dati per scopi diversi da quelli propri del Consiglio dell’Ordine medesimo, violando il Codice della Privacy».
«Mi chiedo come mai la Consulta delle Professioni ed il Consiglio dell’Ordine Avvocati di Pescara abbiano paura di un confronto giuridico su questa assurda revisione costituzionale e sono sempre disponibile, da deputato e giurista, per tali dibattiti» attacca Colletti, che conclude, «Il Ministro della Giustizia ci dica quali provvedimenti vuol prendere su questa incredibile vicenda e se ritenga di dover attivare una ispezione nei confronti del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Pescara o una segnalazione al Garante della Privacy»
