Aeroporto d’Abruzzo: chi ha ragione sui dati?

 

AeroportoaltoPescara. Nel giorno in cui i dati forniti dalla Cna condannano il trend dello scalo aeroportuale di Pescara, sulla pagina Facebook dell’Aeroporto D’Abruzzo vengono pubblicate percentuali decisamente in controtendenza: addirittura un aumento di passeggeri del 75% rispetto all’aprile 2010. Chi ha ragione?

Cna, basandosi sui dati dell’Associazione italiana gestori di aeroporti: “Tra gennaio e marzo arrivi e partenze -7,5% rispetto alla stessa data dell’anno scorso (con 81mila 593 passeggeri totali, contro gli 88mila 248 di dodici mesi fa). Una tendenza che non trova riscontro né nella media nazionale (+7%) né in quella degli scali dalla dimensioni simili per dimensioni e prospettive all’aeroporto d’Abruzzo: +25,4% Ancona, +30,3% Rimini, +16% Trapani, +29,4% Treviso, +11% Forlì, + 10,6% Reggio Calabria”. Una vera e propria condanna dalle cifre: il segno negativo riguarda sia i collegamenti nazionali (poco più di 41mila passeggeri contro i 43mila del primo trimestre 2010) che quelli internazionali: 39mila passeggeri quest’anno contro 43mila dell’anno precedente.

Ma poche ore dopo l’annuncio, sulla pagina Facebook Aeroporto d’Abruzzo, che frequentemente riporta dati sullo scalo aeroportuale, raccoglie impressioni e commenti del personale e evidenzia offerte promozionali sui voli, appare questo annuncio: “Record passeggeri ad aprile 2011: 52098 transiti, +75% rispetto ad aprile 2010. Record registrato grazie ai nuovi voli charter da/per l’Austria e grazie ai nuovi voli Ryanair per: Parigi, Bruxelles e Trapani/Palermo e dall’anticipo dei voli da/per Oslo. Si segnala inoltre che i passeggeri da gennaio ad aprile 2011 sono aumentati del 13% circa rispetto allo stesso quadrimestre dello scorso anno. Ribaltata quindi la tendenza negativa del primo trimestre grazie all’avvio dei sopracitati voli”. Due facce della stessa medaglia in netto contrasto fra loro. È proprio il caso di dire: dove sta la verità?

Il commento del consigliere regionale del Pd, Marinella Sclocco. “Il problema dello scalo pescarese non risiede solo nei dati percentuali, è chiaro che se si riattivano voli nella stagione primaverile il numero dei passeggeri che transitano aumenti, ma aumenta per tutti gli aeroporti. Il vero nodo sta nel fatto che il nostro aeroporto non è abbastanza sicuro, non ha piste sufficientemente lunghe, non ha a questo punto, un piano marketing adeguato e rotte tali da far ricadere la scelta su di esso da parte del turista. Da Pescara si viaggia prevalentemente su aeroporti secondari e l’utente-passeggero preferisce spostarsi altrove in partenza per poter raggiungere in destinazione l’aeroporto principale. Niente, ad oggi, rende appetibile il nostro aeroporto se non ci si decide ad investire di più. Ricordo che con grande soddisfazione nel maggio del 2009 la maggioranza aveva annunciato un investimento di 6milioni e mezzo di euro previsto nell’Atto Aggiuntivo all’Intesa Generale Quadro con promessa di inizio lavori entro il dicembre dello stesso anno. Dopo 15 mesi, circa tre settimane fa, e solo grazie da una interpellanza del PD, siamo riusciti a farci dire dalla maggioranza che ciò che più sospettavamo ovvero che il Governo non investe un euro per l’Abruzzo ma lascia che la metà della somma prevista gravi sui fondi CIPE e l’atra sui fondi PAR -FAS 2007-13. In ogni caso ad oggi nulla è stato ancora fatto”.

Dello stesso parere il capogruppo regionale Pd Camillo D’Alessandro, che aggiunge: “Questa è l’ultima misura della mancanza di strategia della nostra regione. Essa non compete, grazie a questa maggioranza, su nessuna partita nella quale si gioca il futuro delle regioni nella logica del federalismo. Dove occorre strategia per essere competitivi e al pari di altre realtà restiamo comunque fanalino di coda”.

Daniele Galli

 



Impostazioni privacy