Pescara, arrestati per droga: il Comune revoca casa popolare

case_popolariPescara. Sono stati arrestati ieri sera dalla polizia di Pescara per spaccio di sostanze stupefacenti, rinvenute dagli agenti all’interno del loro alloggio popolare. E ora rischiano di perdere la casa in cui abitano. Il presidente della Commissione consiliare Sicurezza del Territorio Armando Foschi ha, infatti, inoltrato al sindaco Luigi Albore Mascia la richiesta di immediata applicazione della legge 96 del 1996, che impone la perdita dell’appartamento popolare per uso illecito dell’alloggio.

A.T., 40 anni, originario della Serbia-Montenegro, era stato arrestato per resistenza e minaccia a pubblico ufficiale e denunciato per ricettazione e detenzione ai fini di spaccio. Nel corso della perquisizione domiciliare, infatti, l’uomo, spalleggiato dalla moglie e da due dei suoi quattro figli, ha aggredito gli agenti nel tentativo di opporsi alle operazioni. Nella colluttazione sono rimasti feriti lo stesso A.T., che ha riportato contusioni ed escoriazioni multiple, come pure due degli agenti che ne avranno per sette giorni. Gli agenti, inoltre, avevano rinvenuto, nascosto all’interno del pigiama indossato da uno dei figli minori, un ragazzino di undici anni, un calzino contenente oggetti in oro ed un involucro con 0,6 grammi di cocaina. Anche la moglie e due dei figli sono stati denunciati.

“Nella lettera inviata al sindaco” ha spiegato Foschi “ho ufficialmente chiesto di assumere notizie circa l’episodio e di valutare l’opportunità di procedere con l’applicazione della normativa, quindi far decadere la famiglia in questione dal diritto all’appartamento popolare, provvedendo alla riassegnazione immediata dell’alloggio alle centinaia di famiglie oneste che sono incluse nel bando di edilizia popolare e che da anni attendono pazientemente di vedersi affidato un appartamento. Tale iniziativa rappresenterebbe un messaggio forte nei confronti dei cittadini che pensano di poter utilizzare i nostri alloggi pubblici come centrali di spaccio della droga, creando un clima di paura all’interno di interi condomini, ostaggi di piccoli spacciatori o consumatori di sostanze stupefacenti, e rappresenterebbe una boccata d’ossigeno per i cittadini onesti che vivono nei nostri quartieri popolari, finalmente liberi da traffici sospetti”.

 

 

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