Pescara, forum del Piano di Zona 2011-2013

pescara_piano_di_zonaPescara. Sono cinque le aree tematiche che verranno sviluppate all’interno del Piano sociale di Zona 2011-2013 della città di Pescara attraverso progetti mirati che saranno predisposti tenendo conto delle esigenze del territorio: minori, disabili, anziani, inclusione socio-lavorativa e, ultima innovazione introdotta dal Comune di Pescara, integrazione socio-sanitaria, che vedrà Palazzo di Città collaborare gomito a gomito con la Asl di Pescara con l’obiettivo di contribuire alla riduzione dei ricoveri impropri.

Ne dà notizia l’assessore alle Politiche sociali Guido Cerolini che da questa mattina ha presieduto lo svolgimento del Forum del Piano di Zona, svoltosi presso il Museo Vittoria Colonna, al quale hanno preso parte organizzazioni sindacali, rappresentanti delle Associazioni di volontariato, come la Caritas e Ananke, ma anche la Fondazione PescarAbruzzo, le Circoscrizioni e i cittadini. Presenti anche il presidente della Commissione consiliare Politiche sociali Salvatore Di Pino e il Presidente della Consulta giovani Vincenzo D’Incecco.

“Obiettivo del Forum – ha ricordato l’assessore Cerolini – è quello di rilevare i bisogni e le esigenze del territorio attraverso la redazione di proposte personalizzate sul reale fabbisogno sociale della città di Pescara che oggi presenta diverse criticità sociali, come il numero crescente della popolazione ultrasettantenne e la presenza sempre maggiore di nuclei familiari monoparentali con minori al proprio interno. L’amministrazione comunale di Pescara è la città d’Abruzzo maggiormente soggetta a mutamenti delle dinamiche sociali e intende dunque cogliere tutte le opportunità legate alla programmazione del nuovo Piano sociale regionale per segnare una svolta soprattutto in materia di inclusione socio-lavorativa chiedendo alla Regione di sviluppare, nell’ambito del Progetto speciale Multasse ‘Programma di inclusione sociale’ del finanziamento Fse Abruzzo 2007-2013 le azioni che riterremo strategiche. La funzione del Piano di Zona è quello di divenire il canale attraverso il quale progettare l’intervento sociale locale, tenendo conto dell’evoluzione dei bisogni del territorio e delle risorse disponibili. In tal senso è fondamentale valorizzare la partecipazione dei diversi attori e dei portatori di interesse in campo sociale, che rappresenta la prima fase in cui si realizza sul territorio la sussidiarietà orizzontale e si rafforza l’efficacia della programmazione, aumentando le probabilità che le politiche progettate con il consenso e la collaborazione di tanti soggetti possano realmente trovare attuazione”.

Il primo passo sarà quello di riuscire a integrare i vari settori che hanno un’importanza strategica nella vita dei cittadini, in particolare tra quello sociale e quello sanitario. Lo sviluppo di una politica finalizzata al benessere sociale del territorio oggi dovrà tener conto dello scenario delle risorse disponibili, del mutamento demografico e dei mutamenti nella composizione socio-economica della popolazione, con particolare attenzione alle diverse fasce di disagio, redigendo una sorta di Piano regolatore sociale. Il Piano di Zona 2011-2013 sarà un Piano di rigore anche alla luce della riduzione dei finanziamenti, tuttavia saranno garantiti i Livelli Essenziali di assistenza, puntando a garantire le attività necessarie all’inclusione socio-lavorativa dei soggetti a rischio di esclusione.

“Di fronte alle tante emergenze sociali che investono la città e che saranno oggetto di studio e analisi condivisa durante la preparazione del Piano – ha ancora illustrato l’assessore Cerolini -, occorre ottimizzare il sistema di gestione dei servizi e renderlo più efficace, anche valorizzando le enormi potenzialità della comunità civile, espresse soprattutto nel terzo e quarto settore. Il nostro obiettivo è quello di favorire un sistema sociale che passi da un welfare assistenziale a un welfare delle responsabilità condivise, che incentivi la cittadinanza attiva e le iniziative di solidarietà organizzata e che coinvolga tutti i livelli di governo, Regione, Comuni, Comunità locali, associazioni, soggetti no-profit, il volontariato, le imprese sociali e gli enti religiosi. La sostenibilità del sistema dev’essere affrontata con le Organizzazioni sindacali, con le Istituzioni centrali e regionali, con il Terzo settore e con i cittadini, creando una rete di relazioni. Dunque già il processo di formulazione del nuovo Piano di Zona del Comune di Pescara, soprattutto attraverso la composizione del gruppo di Piano, si caratterizzerà per il grado di apertura e di partecipazione, per la sinergia e le alleanze con tutti i soggetti, pubblici e privati, per la soluzione dei problemi sociali e per la capacità di rilanciare i temi dell’accesso universalistico ai servizi da parte di tutti i cittadini. Compito del nuovo Piano di Zona sarà quello di ascoltare i bisogni e dare risposte personalizzate, di comprendere le necessità e le richieste di aiuto cercando di intervenire in favore di tutti i cittadini, dando pari opportunità a tutti. Cinque le aree di intervento sociale individuate: quattro ricalcano le grandi aree dello scorso anno, ossia minori, anziani, disabili e inclusione socio-lavorativa; ai primi quattro da quest’anno si affiancherà l’integrazione socio-sanitaria che ci vedrà partner della Asl. Per ciascuna area abbiamo costituito nel pomeriggio dei sottogruppi di lavoro che entro il prossimo 28 giugno dovranno redigere il documento definitivo con i progetti concreti da sottoporre all’attenzione della Regione Abruzzo per l’erogazione dei finanziamenti”. “Il Piano di Zona – ha detto il sindaco Albore Mascia portando nel pomeriggio il proprio saluto – sarà frutto di concertazione e condivisione e avrà l’obiettivo di aprirsi alla città scendendo nella realtà del territorio e dei suoi bisogni reali”. 

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