Pescara, inquinamento dell’aria supera i limiti: WWF presenta diffida alla Regione

inquinamentoPescara. WWF, Arci e Associazione Porta Nuova di Vasto insieme per denunciare una situazione che toglie vita all’Abruzzo. Nella Regione Verde non c’è range che tenga, l’inquinamento atmosferico sfiora livelli al di là di ogni limite consentito, e se il problema sembra restare inascoltato dai potenti,  scalda però gli animi delle varie associazioni pro-Ambiente. 

Questa mattina Augusto De Sanctis, Coordinatore Oasi WWF abruzzesi, con Nicoletta Di Francesco, responsabile WWF per Chieti, ha illustrato il problema presentando la relativa diffida inviata alla Regione per invitarla a scendere in campo. Dopo molti mesi di silenzio, considerando l’aggravarsi continuo della condizione attuale, gli organismi competenti vengono invitati a correre ai ripari per una situazione che sembrerebbe già molto preoccupante. Stando ai dati rilevati e presentati dal WWF, il Piano della qualità dell’aria attuato dalla Regione Abruzzo non ha portato alcun miglioramento, bensì è contravvenuto a direttive comunitarie sull’inquinamento atmosferico da ottemperate ad ogni costo. Attualmente la situazione evidenzierebbe un forte livello di inquinanti contenuti nell’aria, tanto da superare i limiti consentiti annualmente nella maggior parte dei territori. Due gli esempi lampanti  presentati a sostegno della tesi delle associazioni: Pescara e Spoltore. In entrambi i comuni le polveri sottili avrebbero già ampiamente superato i limiti annuali consentiti. Ma la preoccupazione più grande evidenziata fa riferimento alla salute dei cittadini messi ormai a dura prova dalla qualità dell’aria tanto da doverne scontare le gravi conseguenze proprio sulla propria pelle. All’aumento dell’inquinamento, come evidenzia uno studio dell’Oms, sarebbe in realtà direttamente proporzionale l’aggravarsi di gravissime malattie come cancro, problemi cardiocircolatori e asma, causate in maniera controvertibile da quest’ultimo. “L’Organizzazione Mondiale della Sanità – ha dichiarato De Sanctis- ha infatti evidenziato che ogni anno ogni italiano perde 8,6 mesi di vita per questa causa. È dunque evidente che le conseguenze non vanno ricercate chissà dove. Basti invece pensare che in Abruzzo, a quattro anni dall’approvazione del piano, le poche centraline funzionanti monitorano solo una piccola parte del numero di inquinanti, mentre non vengono monitorati i metalli, le PM 2,5. gli IPA e il Benzene, e addirittura ci sono vastissimi territori completamente scoperti. Allo stesso tempo, nelle aree industriali, dove il monitoraggio sarebbe ancor più urgente, non c’è traccia di centraline attive”. Nicoletta Di Francesco, ha poi precisato la situazione nel chietino, dove “il piano sulla qualità dell’aria resta fermo al 2007 e nonostante le preoccupanti rilevazioni Aca, si continua a non tener conto della salute dei cittadini. Non basta neanche la volontà di autotassarsi per convincere le istituzioni a prendere provvedimenti”. Ed ecco che si fa largo la diffida, presentata di comune accordo per chiedere alla Regione Abruzzo l’attivazione entro 30 giorni di una rete di monitoraggio della Qualità dell’Aria; di aggiornare immediatamente l’inventario delle emissioni; di pianificare il monitoraggio delle aree industriali; di sospendere qualsiasi procedura che autorizzi all’attivazione di nuovi impianti e ultimo, ma di certo non meno importante, di rendere disponibili alla cittadinanza i dati aggiornati sulla Qualità dell’Aria.

Monica Coletti

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