Pescara, degrado e bivacchi: 70mila euro per censire i senzatetto

Pescara. La risposta dell’amministrazione comunale all’emergenza, esplosa negli ultimi mesi, conseguente la presenza sul territorio cittadino di un numero elevato di individui senza dimora, in varie aree della Città e in particolare nei pressi dell’area di risulta, si chiama “Servizi di Prossimità”,

Da settimane, polizia municipale, Polfer e Attiva stanno effettuando continui sgomberi per la tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico ma ora, per ampliare il raggio di azione,  l’Assessorato alle Politiche Sociali, con la collaborazione degli enti del privato sociale, ha deciso di promuovere un progetto che integra gli interventi con un’azione integrata e sociale sul fenomeno.

Presentato oggi il progetto del piano d’azione dal sindaco Marco Alessandrini, dall’assessore al Sociale Giuliano Diodati, in presenza di Roberta Pellegrino, motore del progetto per l’assessorato, del presidente e dal responsabile dell’associaizone On the Road Vincenzo Castelli e Antonello Salvatore e di don Marco Pagniello per la Fondazione Caritas, preziosi partner e bracci operativi del progetto, del vice sindaco Enzo Del Vecchio, dal presidente della Commissione Sociale Tonino Natarelli e dalla Polizia Municipale.

“L’intervento per la sicurezza pubblica non può essere scisso da quello sociale – sostiene il sindaco Marco Alessandrini – Grazie alle risorse che abbiamo reperito riusciremo ora a fare di più, per sei mesi all’azione visibile e costante di contrasto si aggiungerà quella di conoscenza, ricerca, monitoraggio, lavoro in strada e approfondimento del fenomeno di tali soggetti. Uno studio finalizzato a integrarli, quando possibile, ad affrontare la marginalità, connettendoli ad enti e strutture del territorio perché si occupino di loro. Questo si accosta a un’esigenza di sicurezza pubblica e che vede il Comune in prima linea con le forze dell’ordine e con i soggetti che ogni giorno operano sulla strada ai quali va un grande ringraziamento”.

“Da fine agosto e per i prossimi sei mesi”, prosegue il sindaco, “l’area di risulta sarà al centro delle nostre azioni anche con l’arrivo del posto fisso della Polizia Municipale nella zona delle ex biglietterie, al terminal e assicurando per quanto ci riguarda un maggiore controllo, ma in sinergia con le forze dell’ordine, che hanno come precipuo obiettivo la tutela dell’ordine pubblico”.

“Parliamo di un progetto da 70mila euro di cui 60mila a carico del Comune e 10mila della Caritas, – illustra l’assessore Giuliano Diodati – durerà sei mesi, inizierà a fine agosto e fornirà in primis la mappatura completa del territorio per censire i senza fissa dimora stanziali e quelli stagionali. Con le unità di strada formate da tre operatori e un mediatore culturale di On the road e Caritas, si agirà in fasce orarie diversificate e luoghi precisi. Verranno coinvolte tutte le associazioni che operano sul territorio nel campo della marginalità sociale con il coordinamento del Comune di Pescara. Oltre a questo si verrà a coinvolgere tutta la rete nel campo del sociale, dalla Asl, alle forze dell’ordine, ai patronati e centri per l’impiego. L’obiettivo è trovare progetti individualizzati per cercare di includerli meglio nel territorio, perché non creino degrado e marginalità. Voglio ringraziare il grande lavoro dei nostri partner e quello della struttura perché era importante che oltre agli sgomberi che facciamo ormai quotidianamente, venisse promosso un approccio sociale alla problematica. Approccio che vedrà inserito il progetto come linea fra le linee di intervento di Pescara nell’ambito del neonato Piano Sociale regionale”.

“Pescara è una realtà oggettivamente unica, luogo di transito e crocevia di flussi commerciali leciti, ma lo è anche per quell’universo di disagio e marginalità estrema che in questa città trova un palcoscenico per appalesarsi al territorio – dice Antonello Salvatore dell’associazione On the Road – L’area metropolitana è il luogo dove si manifesta la marginalità di tutta la regione, fortemente attrattiva per traiettorie connesse alle dipendenze e ai microreati riconducibili a questi stili. Approcciare questi fenomeni in chiave solo repressiva non ha senso, come non lo ha avallare la paura che domina la nostra realtà. Le unità di strada invece integrano l’attività repressiva con un lavoro di consapevolezza e accompagnamento. Conosciamo tali persone e i fenomeni che li accompagnano, in modo da individuare delle strategie di uscita dal disagio estremo, per costruire sicurezza a partire da una logica partecipata e di intervento. Il progetto dura sei mesi perché è una logica di cura nel territorio e può essere rilanciato in futuro: un’attività che noi facciamo da decenni, ma innovativo è il fatto che il Comune per la prima volta la sposi. Una città è sicura, quando si prende cura di sé, anche nei suoi meandri più reconditi e disagiati”

“Da 24 anni lavoriamo in questa maniera – dice Vincenzo Castelli, presidente di On the Road – ci piace ora farlo a Pescara con il Comune che propone, è un modello mai messo in atto, è una svolta interessante molto qualificante per l’Amministrazione che propone una strategia armonica: fare interventi che producano inclusione sociale e prospettive di integrazione. Mettere in una fase preliminare il lavoro di strada e il contatto di prossimità con le persone che si trovano sul territorio, agevola il processo che punta a rendere autonome tali persone e risolve le criticità del fenomeno”.

“Il progetto riuscirà se tutti lavoreremo insieme – aggiunge don Marco Pagniello della Fondazione Caritas – ognuno per la propria parte e con la partecipazione non solo dei Vigili Urbani, ma di tutte le forze dell’ordine. Come sociale possiamo fare tutto, ma se non veniamo sostenuti non possiamo portare grandi risultati, per questo è importante l’azione di coordinamento del Comune. C’è tanta demagogia intorno a questo fenomeno, tanta gente benpensante che si lamenta e poi agevola tale situazione, bisogna decidere da che parte stare e agire per risolvere”.

 

“L’importante è sottolineare che è un intervento non estemporaneo – conclude Roberta Pellegrino, del Settore Sociale del Comune – in Abruzzo sarà attuata a breve una rivoluzione con il nuovo Piano Sociale, attraverso due strumenti quali con il Sostegno di Inclusione Attiva per Pescara saranno utilizzabili risorse ingenti nel triennio 2016/2019 e con Abruzzo Include, progetto che prosegue l’esperienza di Abruzzo inclusivo, parteciperemo all’inclusione lavorativa di 63 persone. Il progetto che presentiamo si aggiunge a una sorta di puzzle che porta alla definizione di un obiettivo di inclusione di queste fasce sociali e pone fine a interventi a spot che non risolvono i problemi”.

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