Pescara, sequestrato furgone carico di merce contraffatta

gdfpescaraPescara. La Guardia di Finanza di Pescara ha sequestrato ieri nell’area di risulta pescarese un furgone carico di merce contraffatta destinata a rifornire il mercatino della zona. Il nuovo sequestro segue di qualche giorno l’intervento interforze nel corso del quale i finanzieri avevano sequestrato venti borse nascoste all’interno di un bustone nero recuperato proprio sotto un furgone dello stesso colore bianco di quello sequestrato.

Il sequestro è avvenuto ieri mattina, quando una pattuglia dei baschi verdi ha visto il mezzo dirigersi verso l’area di risulta ed è intervenuta per un controllo. A bordo è stato rinvenuto il campionario di merce contraffatta: borse, portafogli, cinture, jeans. In totale 175 pezzi tra le marche più diffuse Fendi, Burberry, Loui Vitton ed Armani.

Denunciato per l’illecita introduzione e commercializzazione sul territorio di merce con marchi contraffatti un cittadino senegalese proprietario del furgone sequestrato, risultato inoltre provvisto di un certificato di assicurazione falso.

Continua, quindi, l’azione delle Fiamme Gialle sul territorio pescarese per la tutela dei consumatori nonché della economia del settore manifatturiero che trova, proprio nella vendita di prodotti contraffatti a basso costo, una forte restrizione alle regole della libera concorrenza.

Nell’anno 2010, il Comando Provinciale Guardia di Finanza di Pescara, attraverso il continuo impegno dei finanzieri dei reparti di stanza a Pescara e Popoli, hanno sequestrato complessivamente 4.325 pezzi, denunciando 22 persone di cui 5 in stato di arresto, tutti cittadini extracomunitari.

Un mercato fiorente quello del “falso” che, come emerso in un convegno organizzato da Confindustria nel luglio 2010, ha fatturato nel solo 2009 ben sette miliardi di euro e cui la Guardia di Finanza attua ogni possibile attenzione di contrasto, anche per il conseguente riverbero che il fenomeno ha sullo sfruttamento di cittadini immigrati clandestinamente, impiegati per la vendita dei “falsi”.

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