Pescara, Dragaggio: fondale a rischio, la Capitaneria di Porto lancia l’allarme

 

porto_pescaraPescara. Dalle parole, quelle ridondanti e controverse della politica, agli atti, quelli pratici e determinanti che, oggi, la Guardia Costiera ha emanato a conferma della gravità della situazione del porto canale di Pescara, insabbiato in un dragaggio del fondale troppo a lungo rimandato, tra annunci rassicuranti e slittamento ripetuti. E’ di oggi un’ordinanza, firmata dal comandante dalla Capitaneria di Porto del capoluogo adriatico, che indica misure altamente cautelative per la navigazione allo sbocco del fiume e all’interno del porto.

All’indomani dell’allarmante annuncio del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, arrivano i risultati dai rilevamenti batimetrici effettuati due giorni fa dalla motovedetta 828 della Capitaneria , precauzionalmente  e in attesa dei rilievi batimetrici ufficiali che saranno forniti dal Provveditorato Interregionale, dai quali emerge che l’intero specchio acqueo del porto di Pescara, sia nel Molo di Levante che lungo tutto il Canale, riversa in condizioni di insabbiamento dei fondali sempre più critiche, a causa soprattutto del notevole incremento della quantità di detriti portati dal fiume in questo periodo dell’anno. Tanti detriti, niente dragaggio e fondale bassissimo portano, quindi, la Capitaneria di Porto ad alzare il livello di cautela per la circolazione dei natanti e dei pescherecci in navigazione nell’intero bacino portuale di Pescara, già critico di per sé per la limitata ampiezza di evoluzione. Provvedimenti resi necessari, si legge nel documento, per la “tutela della sicurezza della navigazione e della salvaguardia della vita umana in mare, nell’ambito del porto di Pescara, nonché atti a prevenire danni all’ambiente marino, consentendo, al contempo, compatibilmente con i fondali del porto, le operazioni portuali minime”.

Queste le indicazioni dell’ordinanza:

–       Massima attenzione, attenendosi scrupolosamente alla norme di perizia marinarescaprestino la massima attenzione, attenendosi scrupolosamente alle norme suggerite dalla perizia marinaresca e comunque mantenendosi a debita distanza dalle zone di insabbiamento e procedendo alla minima velocità di governo;

–       L’entrata e l’uscita dal porto sono consentite unicamente alle unità di pescaggio idoneo, in condizioni meteomarine assicurate favorevoli, inoltre le  unità di stazza lorda superiore alle 1000 tonnellate di stazza lorda possono far ingresso nel porto solo in ore diurne per previa assistenza di un rimorchiatore e l’ausilio del Pratico Locale a bordo

–       Il transito nella canaletta di accesso al porto canale sarà consentito ad una sola unità per volta, significando che qualora questa sia già impegnata, l’unità in entrata e/o in uscita, dovrà attenderne il suo completo sgombero (con ormeggio in caso di nave in ingresso e disimpegno delle ostruzioni del Canale in caso di nave in uscita).

Intervento, questo, che acutizza le polemiche già accese ieri dal Pd: “A questo punto non è più rimandabile l’istituzione di un tavolo tecnico, e la Regione Abruzzo e il Comune di Pescara, che con la loro inerzia hanno portato la situazione all’esasperazione, devono assumersi le proprie responsabilità sull’accaduto davanti a tutta la cittadinanza”, commentano il segretario cittadino del Pd, Stefano Casciano e i consiglieri comunali Pd Antonio Blasioli e Gianluca Fusilli.

Daniele Galli

 

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