Pescara, mercatino abusivo: ipotesi smistamento per gli ambulanti dell’area di risulta

Pescara. Il mercatino abusivo dell’area smantellato e gli ambulanti in regola con la legge sottoposti a bando per aggiudicarsi un posteggio nei mercati rionali, pagare regolarmente le tasse: Forza Italia torna a richiedere il rispetto delle norme, dopo la riproposizione della delocalizzazione dei mercanti senegalesi sotto il tunnel ferroviario da parte dell’assessore al Commercio Giacomo Cuzzi.

 

Mercoledì prossimo è prevista “una nuova riunione in Comune per tentare di convincere i rappresentanti della comunità senegalese”, riferisce il capogruppo forzista alla Regione, Lorenzo Sospiri, “ma seppure l’accordo non dovesse essere trovato, non accettiamo ulteriori ripensamenti che comunque esporrebbero il sindaco Alessandrini all’intervento di altre Autorità: serve una variante urbanistica al Piano regolatore riposizionare, in futuro, quel mercato sotto il rilevato ferroviario, e non permetteremo mai alla Regione di destinare 100mila euro dei soldi degli abruzzesi per allestire un’area mercatale priva di qualunque legittimità: la Regione Abruzzo non ha fondi per allestire mercati volanti all’aperto, e mai permetteremo al Governatore di fare una qualunque variazione di bilancio in tal senso, pena una segnalazione immediata alla Corte dei Conti.

 

Sulle richieste di smistamento degli extracomunitari nei mercati cittadini, vede “luci ed ombre” anche Marco Forconi, coordinatore regionale Forza Nuova Abruzzo: “Se da un lato viene accolta la ragionevole richiesta di smistamento, previa regolarizzazione, dei vari operatori attualmente in totale stato di illegalità nei vari mercati rionali, risulta comunque irricevibile la delocalizzazione finale nel sottopasso di via Ferrari”, dice in una nota “Innanzitutto per un motivo di pubblica sicurezza: la creazione di ghetti autorizzati ed a ridosso di uno dei più importanti snodi ferroviari dell’Adriatico non è la soluzione migliore per controllare eventuali focolai di fondamentalismo religioso, vedasi Maelbeek a Bruxelles, che da stazione pre-metropolitana degli anni 60 è poi diventata importante stazione ferroviaria, contribuendo alla nascita e sviluppo del più imponente ed impenetrabile ghetto islamico d’Europa, i cui effetti li stiamo pagando oggi. In secondo luogo per motivi amministrativi – conclude- : quanti fra coloro che oggi operano sotto un precario ombrellone si adegueranno alla delibera di esposizione di merce etnica? A meno che il Comune non intenda etnico anche prodotti contraffatti con loghi di multinazionali. E soprattutto, qualora venisse meno questo laboratorio sperimentale, come si procederà per sanzionare un intero agglomerato commerciale?”.

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