Pescara, la Soprintendenza boccia il ‘Ponte del Cielo’. Acerbo: “Buona notizia, no al ‘Ponte del cesso'”

Pescara. La Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio boccia il ‘Ponte del cielo’, con un preavviso di diniego, inviato oggi al Comune di Pescara, per i lavori di realizzazione del progetto tanto voluto dal governatore Luciano D’Alfonso quale completamento di Largo Mediterraneo.

Sulla questione interviene Maurizio Acerbo (Rifondazione Comunista): “Il preavviso di diniego da parte della Soprintendenza, il cui parere paesaggistico è fortunatamente ancora vincolante – dice – è una buona notizia per Pescara e i pescaresi. Condivido parola per parola quanto scrive la Soprintendente facendo riferimento anche al fatto che all’epoca dell’installazione della ‘nave’ fu proprio Pietro Cascella a richiedere di ‘smantellare la storica balaustra circolare preesistente per non lasciare alcun ulteriore segno costruito tra la nave e il mare’. Per quanto mi riguarda ribattezzerei il progetto dalfonsiano il ‘Ponte del cesso’ considerata la forma e la qualità delle acque. L’idea balzana di collocare un progetto pensato per un’altro contesto ambientale mi è immediatamente apparsa ridicola: questo pontile circolare serve per non bagnarsi i piedi nell’acqua bassa e d’estate calda su cui sovente i dati dell’inquinamento imporrebbero di apporre il divieto di balneazione?”, si chiede Acerbo.

“Trovo che sia un progetto assolutamente sbagliato – aggiunge – perché va a chiudere la vista sul mare in uno dei pochi rari punti in cui è libera dalle costruzione ipertrofiche che politicanti sempre in cerca di voti hanno consentito di realizzare. Come sottolinea la Soprintendenza ‘il progetto risulta alieno all’ambito paesaggistico tutelato atteso anche che lo spazio di spiaggia libera antistante Largo Mediterraneo è uno dei pochi dell’intera riviera pescarese a non essere stato occupato da strutture legate al turismo balneare’. Speriamo che il no della Soprintendenza chiuda questa vicenda e spinga il Presidente e il comune a un ravvedimento operoso”.

“La Soprintendenza – afferma il sindaco Marco Alessandrini – evidenzia l’incoerenza paesaggistica del Ponte del Cielo rispetto allo stato dei luoghi, con l’idea che non debba essere occlusa la vista mare; punto di vista opinabile visto che già negli anni ’30 vi era lì un pontile, che costituisce ieri come oggi una particolare forma di arredo urbano, volto a garantire attrattività turistica e una diversa visuale su Pescara, con una nuova passeggiata sul mare e nella città. Tutti i progetti sono migliorabili e formuleremo nei tempi richiesti le osservazioni, visto che sarebbe un peccato perdere un’opportunità di questo tipo, che come tutte le opere pubbliche è comprensibilmente oggetto di discussione, ma è fuori di dubbio che costituisca una forma di valore aggiunto per la comunità”.

“L’intervenuto preavviso di diniego ci induce a utilizzare in pieno il termine di 10 giorni per formulare le controdeduzioni a quanto segnalato – aggiunge il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici, Enzo Del Vecchio – e offrire tutte le considerazioni e valutazioni necessarie per consentire alla Soprintendenza di valutare la perfetta sintonia di questa opera con il contesto in cui è stata prevista. La cosiddetta visuale del mare risulta salvaguardata con il progetto in questione, dal momento che il ponte si sviluppa dentro lo specchio d’acqua, ne diventa parte integrante e giammai ne ostacola la vista. Un impianto in linea con quella che è la consueta determinazione e valutazione che in passato la Soprintendenza stessa ha pur riservato a quei luoghi, dando nel 2010 il proprio placet ad esempio al progetto per la realizzazione dello Stadio del Mare, opera quella sì che si inseriva e si frapponeva fra la Nave di Cascella e la battigia. Un via libera però confermato in tutte le occasioni successive”.

“Ciò che trovo surreale, è la risvegliata voglia di tutela del territorio, quella porzione in special modo, che arriva da parte dell’opposizione che quando è stata forza di governo – osserva Del Vecchio – ha caldamente sostenuto e proprio lì la realizzazione di opere fortemente impattanti come, appunto, lo Stadio del Mare, arrivando addirittura a prevederne le fondamenta di cemento armato gettato in opera, scelleratezza passata inosservata agli occhi di tutti coloro che pure avevano titoli ad esprimere pareri e sollevare obiezioni, ma che fu scongiurata invece solo grazie all’intervento dell’allora opposizione di centrosinistra, oggi maggioranza di governo. Per finire, quindi e ritenendo l’iniziativa di Regione e Comune assolutamente in linea con i valori di tutela e valorizzazione di quella parte di città, sosterremo le nostre buone ragioni in sede di formulazione di controdeduzioni al preavviso di diniego, auspicando – conclude il vicesindaco – di poter far superare da parte della Soprintendenza l’attuale posizione di contrarietà alla realizzazione di quest’opera”.

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