Cavo sottomarino (Progetto Terna): si pensa a percorso alternativo

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Pescara. Problema elettrodotto all’ordine del giorno, mentre continuano le polemiche, si affrettano ad arrivare anche le rassicurazioni da parte dell’amministrazione comunale. Quest’oggi a parlare è Lorenzo Sospiri, che fa il punto su quanto fatto finora o forse meglio su quanto chiesto.

Un progetto partito da molto lontano, un accordo internazionale dell’allora governo Prodi. Un piano per cui però si prevedeva un disegno,  poi snaturato. L’originario progetto Terna includeva la realizzazione di un cavo di corrente continua che portasse l’energia necessaria dal Montenegro all’Italia, con uscita a Foggia, una retta di collegamento di 200km. Ma poi entra in ballo l’Abruzzo, il cavo si piega, e il tragitto cambia : Villanova, Gissi e poi di nuovo Foggia, il tutto passando per Pescara. Un quesito più volte proposto, in primis nella lotta un comitato apposito istituito da Lorenzo Valloreja, e la domanda è sempre la stessa: “che bisogna ha la nostra terra in un momento di calo energetico nazionale, di fare da congiuntura?”. Le risposte al momento sono arrivate, ma senza una reale pertinenza. Ed allora è Sospiri a cercare di dare un inquadramento. “Tutte le aziende abruzzesi potranno avere energia a costi molto ridotti, una grande opportunità per la nostra terra, soprattutto in un tempo di crisi come questo”, dice il capogruppo Pdl. La seconda motivazione apportata riguarderebbe invece il rischio black out energetico nazionale, che potrebbe con tale cavo esser facilmente scongiurato. E Pescara, perché è necessario trivellare il capoluogo adriatico? Un esaustivo Sospiri, sembra avere una valida scusante anche per questo: “Per portare il cavo fino a Villanova, in cui ha sede la stazione di trasferimento energetico da continua in alternata, Pescara è inevitabile”, dice. Il motivo principale è poi sempre lo stesso, il problema costi da abbattere.
La maggiore rassicurazione fornita inoltre dal consigliere, riguarderebbe poi lo sviluppo dello stesso cavo, un cavo che dal Montenegro arriverebbe tramite mare a Pescara, e poi dovrebbe procedere totalmente interrato, almeno per il territorio pescarese (nonostante poi si parlasse di un’uscita aerea sul territorio di Spoltore-Capagatti), e ciò per ridurre al massimo l’impatto ambientale. “Terna si atterrà al rispetto delle regole disposte per l’inquinamento elettromagnetico alla lettera, – dice Sospiri- un inquinamento sanzionato altrimenti in maniera penale dalla nostra rigida legislazione.”
Ma Sospiri mette il punto anche su quanto l’amministrazione sarebbe riuscita ad ottenere, un cambio di percorso in opera.  Inizialmente il cavo sarebbe dovuto passare lungo l’asse della Tiburtina arrivando poi fino a Villanova, un centro di sviluppo urbano trivellato, si direbbe, ma grazie all’intermediazione attuata sono stati proposti due percorsi alternativi, di cui il primo lungo l’asta del fiume, subito scartato per impraticabilità del terreno, mentre il secondo starebbe trovando approvazione. Il nuovo piano farebbe transitare il cavo sotto i piloni della circonvallazione per uscire poi a Fosso Vallelunga, con tappa finale in zona Fontanelle. “Un approdo sicuro- continua il consigliere – per far convivere sviluppo e qualità della vita, si va ad intervenire in una zona periferica, dove il danno sarebbe circoscritto”. Inoltre Terna, pronta a sopportare un costo più alto, per la sicurezza ambientale e cittadina avrebbe dichiarato che nelle zone di possibile sviluppo il cavo scenderà al di sotto del metro e mezzo pattuito.
Sospiri nella certezza di un accordo necessario per lo sviluppo della realtà abruzzese, conclude dicendo che bisogna essere pronti a farsi carico di qualche disagio che di certo verrà rimborsato dalla società costruttrice nel giusto modo, soldi che verranno poi investite per migliorare e riqualificare le aree cittadine, primo fra tutti il progetto del Parco fluviale.
Ci sono ancora molte cose su cui discutere, un percorso che deve essere rivisto, passaggi che potrebbero compromettere la realtà urbana, ma su cui l’Amministrazione sembrerebbe ancora pronta a trattare. Al momento si attende l’approvazione dei vari comuni interessati nella provincia di Pescara per presentare il programma definitivo nella Conferenza dei Sevizi, in attesa dell’ok finale.

Monica Coletti

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