Un film per raccontare Pescara, giovedì la prima de “Il Traghettatore” TRAILER

Pescara. Un’ora e mezza per raccontare Pescara, attraverso la voce dei pescaresi: arriva nelle sale “Il Traghettatore”, il docu-film che segna l’esordio come regista dell’artista Alessio Consorte. La prima ci sarà giovedì sera, alle 20.30, al Multiplex Arca di Spoltore. Il film resterà in programmazione fino a domenica.

La pellicola è frutto di un lavoro ‘on the road’, andato avanti un anno e mezzo, con l’artista che ha girato in lungo e in largo la città, in sella alla sua bici, telecamera al collo. Interviste, testimonianze e storie legate alla città, di cui viene fornito un ritratto autentico ed originale. Consorte si è spostato nelle varie zone, battendo tutti i quartieri di Pescara, differenti per caratteristiche, dal centro alle periferie, incontrando personaggi diversi tra loro.

Nella pellicola vengono citate anche le parole, risalenti al 1860, attribuite al re Vittorio Emanuele: “Oh che bel sito per una grande città commerciale. Bisogna abbattere queste mura e costruire su questo fiume un porto e Pescara in men di un secolo sarà la più grande città degli Abruzzi”.

“Ne viene fuori – spiega Consorte – una città che conserva il chiasso dell’età commerciale ma che spesso ignora i tesori storico-culturali che custodisce. In questo docu-film, appunto, si riscopre anche la storia sotterranea della nostra città: da cià che resta della fortezza di Carlo V nella zona di Portanuova ai siti archeologici risalenti all’età romana. Mi auguro che dai lavori lungo la golena Nord escano degli elementi che ci facciano dire: la storia c’è, ma è sottoterra. Sento che qualcosa da sottoterra vuole raccontarsi e vuole raccontare la città”.

La pellicola è stata presentata stamani in Comune, presenti, oltre all’autore, l’assessore alla Cultura, Giovanni Di Iacovo, il presidente del Consiglio comunale, Antonio Blasioli, Walter Nanni, regista pescarese ed editor del documentario, Camillo Chiarieri, guida storico-turistica di Pescara, e gli storici Giovanni Guido ed Umberto Santoro.

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