Detenuto morto in carcere a Pescara, il magistrato dispone l’autopsia

Pescara. Sarà l’autopsia a chiarire definitivamente le cause del decesso del 42enne di Città Sant’Angelo, detenuto nel carcere di Pescara, morto nella notte tra domenica e lunedì, con tutta probabilità in seguito ad un malore avvertito in cella. L’esame autoptico è stato disposto dal magistrato di turno Silvia Santoro e verrà eseguito dal medico legale Ildo Polidoro.

L’uomo era entrato in carcere giovedì scorso per scontare poco più di due anni di reclusione dopo la condanna in via definitiva per un furto in appartamento commesso a Pescara nell’ottobre del 2010. Attorno alle tre di notte ha accusato un malore ed è stato subito soccorso dal personale sanitario della casa circondariale, che ha chiesto anche l’intervento del 118, ma per lui non c’è stato nulla da fare.

Secondo le prime ipotesi all’origine del decesso ci sarebbero problemi cardiaci. Sul corpo non sono stati trovati segni di violenza.

Aggiornamento. Dalle prima informazioni sull’autopsia emerge che la morte del 42enne sarebbe riconducibile a cause naturali. La conferma definitiva arriverà solo dopo gli esami istologici sui campioni prelevati e quelli tossicologici sul sangue in relazione ai farmaci che l’uomo assumeva. L’esame autoptico, andato avanti per circa tre ore e mezza, è stato eseguito dal medico legale Ildo Polidoro, su incarico del magistrato di turno Silvia Santoro.

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