Montesilvano, caos mensa anche alla “prima campanella”: code anche in Comune

Montesilvano. Le preoccupazioni espresse da molti genitori già la scorsa settimana si sono rivelate fondate: questa mattina, alla partenza del nuovo servizio digitalizzato per la refezione scolastica, erano ancora tante le famiglie a non disporre del codice necessario per il pagamento.

Giorni duri per i genitori dei bambini che frequentano la scuola dell’infanzia a Montesilvano, dove da oggi è partito il servizio di refezione “digitale”. Un codice, legato a un conto prepagato ricaricabile, permetterà alle scuole di gestire con un tablet i pasti da somministrare. Per oltre una settimana, però, mamme e papà hanno aspettato invano di ricevere il tanto agognato codice: qualcuno è riuscito a riceverlo sabato mattina con una telefonata, dopo aver “assediato” il citofono del Comune, dopo che gli uffici comunali erano stati chiusi al pubblico proprio dopo alcuni alterchi avvenuti per la questione mensa. Per altri, però, la disavventura è proseguita nei punti commerciali autorizzati alla ricarica del conto, dove il codice comunicato non veniva riconosciuto dai terminali. Per tutto il week end è circolata la voce che questa mattina anche chi non fosse riuscito a caricare il credito avrebbe potuto usufruire della mensa e pagare successivamente. Un vero e proprio caos che ha portato addirittura all’apertura di un’apposita pagina Facebook, “Battaglia delle mamme di Montesilvano contro i buoni pasto”.

Ancora più caotica la situazione negli istituti scolastici questa mattina, dove in massa i genitori si sono presentati per registrarsi ugualmente: chi senza codice, ricevuto solo a metà mattinata, nonostante il pranzo vada prenotato entro le 9:30, chi si è sentito rispondere dai dipendenti scolastici che il tablet per la registrazione dei codici non era ancora arrivato o che non erano stati forniti le credenziali di accesso al sistema gestionale, per scoprire infine che non serviva comunicare alcun codice ma, semplicemente, riferire se i bambini avrebbero consumato il pasto o meno.

Lunghe code anche negli uffici comunali: “Molti genitori, che hanno presentato nei tempi la domanda sono stati costretti a riportare a casa i propri figli in quanto non risultano negli elenchi, il cui aggiornamento è in divenire. Tanti si sono visti costretti a rivolgersi agli uffici della Pubblica Istruzione per avere delucidazioni a seguito delle inefficienze”, critica il gruppo consiliare del Pd. “Al danno si aggiunge anche la beffa”, proseguono i consiglieri Pd, “Ai costi lievitati dei pasti si sommano anche le spese di commissione: del 2,5% di quanto versato”

“Siamo sorpresi dall’indignazione dei consiglieri di opposizione”, replica la consigliera Valentina Di Felice, presidente della Commissione Bilancio. “Ricordo, infatti, di aver sentito in più occasioni i consiglieri di minoranza esprimere il proprio consenso sulla nuova rimodulazione delle tariffa. La differenziazione approvata da questa Giunta, infatti, era stata preceduta, ai tempi della precedente Giunta, da una proposta di delibera molto simile, che contemplava tariffe per fasce di reddito, così come poi è stato fatto da noi. La manovra non venne poi portata a termine dal precedente assessore, esclusivamente a causa dello scioglimento del Consiglio Comunale”.

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