Majella-Morrone: 9 mesi senza stipendio per gli assistenti sociali della Val Pescara

Pescara. Nove mesi di lavoro senza retribuzione, i fondi in cassa bloccati dai pignoramenti e 300mila euro promessi da D’Alfonso, da 6 mesi, che non si vedono: prosegue il calvario dei 65 dipendenti dell’Azienda speciale Majella-Morrone.

L’etica, il buon senso e la passibilità di reato li costringono a continuare a prestare servizio, quello indispensabile ad assistere anziani e disabili di 16 Comuni della Val Pescara, ma da nove lunghi mesi è un lavoro a perdere. L’eredità gestionale ha lasciato sui conti dell’ente, di proprietà di quella comunità montana Maiella-Morrone ormai in liquidazione, 470 mila euro di liquidità, ma numerosi debiti e pignoramenti in atto tali da far sì che la commissaria della comunità montana Cinzia De Santis non può toccarli per pagare gli stipendi arretrati.

Tra affitti per 63mila euro per la sede di Alanno, 3 milioni di euro di cartelle Equitalia per le tasse inevase, vertenze di ex dipendenti finite in condanna ai risarcimenti per 160mila euro e quote non versate da diversi Comuni assistiti, la situazione è degenerata, al punto che le dipendenti senza stipendio sono scese in piazza chiedendo alla Regione Abruzzo di intervenire. E il Governatore Luciano D’Alfonso, l’11 marzo scorso, ha promesso 300mila euro per liquidare le paghe arretrate: “Un miracolo solo annunciato”, protesta oggi il capogruppo di Forza Italia alla Regione nonostante le promesse del Governatore D’Alfonso, i 65 dipendenti non hanno visto e non vedranno un euro, dopo aver sopportato 9 mesi senza stipendio”.

“Anziché promettere somme distraendo fondi, già esigui, originariamente destinati al sociale su tutto il territorio regionale”, prosegue Sospiri, “il Governatore D’Alfonso avrebbe dovuto mettersi a tavolino con chi ha amministrato l’azienda, capire dove il meccanismo si è inceppato, perché sono venute meno le voci finanziarie, chi non ha pagato per le prestazioni ricevute, o, se le somme sono state erogate, come sono stati spesi quei soldi, perché non sono state corrisposte le indennità ai dipendenti. A questo punto – conclude il forzista – vogliamo sapere con immediatezza come intendono agire il Governatore D’Alfonso e l’assessore delegato Sclocco e quali misure intendono adottare per ‘salvare’ posti di lavoro e indennità, e soprattutto se, quando e come intende glissare, evidentemente, i pignoramenti esecutivi in atto per mantenere le promesse fatte”.

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