Acqua inquinata tra Pescara e Francavilla: depuratore, condotta marina o scarico abusivo?

Pescara. Aca a caccia di scarichi abusivi per risolvere il mistero degli sversamenti nel mare davanti a Fosso Pretaro. Dopo la balneazione vietata d’urgenza prima di Ferragosto nel tratto tra Pescara e Francavilla, l’Azienda comprensoriale acquedottistica ingaggia un esperto per indagare sula provenienza dei liquami di fogna.

Da nove giorni, infatti, l’Aca non ha individuato sulla terraferma, lungo il corso d’acqua incriminato, sorgenti capaci di rendere il mare inquinato tra quelle registrate. Il primo passo per arrivare all’obiettivo è quello di chiedere all’Agenzia regionale di tutela ambientale (Arta) i dati sui depuratori, come invocato anche dal forum H2o, quasi non fidandosi più dei propri rilevamenti che hanno sempre dato risultati entro la norma. Da lunedì, dunque, i tecnici dell’Arta dovrebbero volontariamente campionare tutti i giorni per dieci giorni le acque reflue del depuratore di Fosso Pretaro.

Nel frattempo, però, bisogna indagare su altri fronti: in primis quello degli scarichi abusivi, e potrebbero essere diversi quelli disseminati lungo il corso d’acqua al confine tra le due province, così come in tutta la regione. L’Amministratore dell’Aca Vincenzo Di Baldassarre, inoltre, vista la presenza di colibatteri che supera i valori consentiti di migliaia di volte, non esclude che potrebbe essere triplice e congiunta la causa, ovvero depuratore, scarichi abusivi e una rottura della condotta di 80 centimetri che, passando sotto il fondale marino per 2 chilometri, sbuca dietro gli scogli al largo di Fosso Pretaro; proprio nel punto in cui è stata avvistata giorni fa una strana scia bianca a pelo d’acqua.

Per questo, come riporta il quotidiano Il Centro, l’Aca ha deciso di avvalersi della collaborazione di Lorenzo Giammattei, biologo esperto nei controlli delle acque reflue, già al servizio della Regione Abruzzo e di vari ministeri.

Migliorano i valori a nord e a sud di Fosso Pretaro ma il divieto di balneazione resta

“A seguito dei risultati resi noti dall’Arta sui campionamenti suppletivi nella zona di Fosso Pretaro e riferiti al prelievo del 20 agosto scorso, malgrado i valori siano nella norma e sensibilmente migliorati rispetto ai precedenti nei 100 metri a nord e a sud del Fosso, restano ancora non conformi quelli relativi alla parte centrale della zona antistante il canale. Tale situazione conferma il mantenimento dell’ordinanza sul divieto di balneazione e concentra sulla condotta le indagini circa le cause, per individuare la criticità e intervenire con la messa in sicurezza”, ha commentato il vicesindaco Enzo Del Vecchio.

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